A margine della cerimonia di premiazione della Panchina d’Oro, riconoscimento andato ad Allegri, Eusebio Di Francesco ha rilasciato queste dichiarazioni ai microfoni di RomaTV: “Ritenendo un grande il lavoro realizzato da Gasperini con l’Atalanta io ho votato per lui. Dopo l’Europa League sta facendo ancora bene. Ha vinto un allenatore forte e bravo come Allegri. In questi incontri ci sono cose interessanti da affrontare, è giusto fare questi corsi, a prescindere dal fatto che siano obbligatori. Ci si viene volentieri una volta l’anno e penso anche che sia doveroso e giusto”.
“Da domani aspettiamo di iniziare a rivedere i nazionali perché ne abbiamo veramente tanti fuori e spero che tornino nelle migliori condizioni. Se rialzerò la concentrazione in previsione della sfida contro il Barcellona come ho fatto prima dello Shakhtar Donetsk? La Champions passa sempre attraverso il campionato per quello ribadisco che è fondamentale fare bene a Bologna per poi affrontare al meglio il Barcellona fuori casa. È fondamentale guardare partita dopo partita, a me non piace andare oltre”.
“È normale che l’attesa per una gara così importante venga sentita un po’ da tutti, anche noi la sentiamo, ma in primis abbiamo il Bologna nella testa. L’Olimpico pieno contro il Barcellona? È una soddisfazione ma mi auguro di poterlo riempire ancora. Dobbiamo affrontarli con grande entusiasmo, desiderio di far bene e grande rispetto nei confronti di un avversario forte che non dobbiamo però affrontare con la paura“.
Queste, inoltre, le parole di Di Francesco riportate sul portale di Gianluca Di Marzio: “Ho votato per Gasperini perché pensavo meritasse questo premio ma ha vinto comunque un allenatore che sta facendo un grandissimo lavoro con continuità. La Roma? In 22 giorni 7 partite fondamentali, credo che sia un momento delicato e importante della stagione. Messi come si ferma? Bella domanda, difficile rispondere. Bisogna dimostrarlo sul campo. Col Barça sarà una bellissima sfida, siamo soddisfatti e contenti di esserci, ma non andremo lì a fare una passeggiata. Affrontare il Barcellona come Mourinho nel 2010? No, non la penso così. Non dobbiamo perdere la nostra identità. Anche se loro potranno abbassarci grazie alla grande qualità del palleggio, noi non dobbiamo fare una gara d’attesa ma cercare di arrivare nella loro metà campo”.
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