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Grecia: Tsipras cede alla logica europeista. E rivoluzione "non fu"…

La tanto attesa lettera di Tsipras è arrivata a Bruxelles. Il piccolo fascicolo contenente il piano di riforme greco, tuttavia, presenta numerose falle e non contiene alcun aspetto innovativo rispetto al piano parallelo, elaborato dalla troika (Fmi, Bce e Commissione europea). Ed in Grecia è già polemica.
CONTENUTO LETTERA. Il piano greco è finalizzato al prolungamento di quattro mesi degli aiuti dall’Unione Europea per gli ellenici. Tuttavia, è sprovvisto di numeri e cifre, che attestino la copertura finanziaria propedeutica per realizzare le riforme strutturali, promesse dal governo Tsipras. Poche le misure sociali promesse in campagna elettorale. Solo una patrimoniale da 2,5 miliardi per gli armatori a lenire la delusione delle classi sociali meno abbienti. Nessuna misura volta a salvaguardare il patrimonio ellenico, dunque proseguirà il tentativo di privatizzare il porto del Pireo. Tsipras, infatti, vara misure per il lascia-passare alla privatizzazione e alla deregolarizzazione. Nessuna conferma dunque per il servizio energetico gratuito destinato ai più poveri.  La manovra, inoltre, esclude un nuovo aumento dell’Iva e tende a ripristinare un controllo efficiente del sistema pensionistico, ma non chiarisce l’opportunità di reintegrare le tredicesime per stipendi minimi. L’ incertezza regna sovrana per l’aumento del compenso minimo di 750 euro per i lavoratori.
In Grecia monta la delusione unanime. Tsipras ha disatteso quanto sbandierato in campagna elettorale e dovrà risponderne, da oggi, anche al suo partito, Syriza. La rivoluzione ellenica si è già sgonfiata.

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Written by Alberto Stasi

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