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La Troika torna ad Atene

Così le urla che, più volte, si son levate da Atene contro la Troika si sono rivelate afone. E la Troika non è stata sconfitta, affatto, anzi torna in Grecia.
Tsipras ha ceduto, anzi a dire di qualcuno ha ‘tradito’ l’esito del referendum votato dagli stessi cittadini greci. Le condizioni imposte ad Atene, durante l’Euro Summit, per ottenere il terzo salvataggio da 82-86 miliardi risultano essere più dure rispetto alle passate proposte formulate da Tsipras.
Quattro riforme da approvare entro mercoledì hanno evitato, per il momento, la ‘Grexit‘.
Riforme: il Parlamento greco deve approvare entro mercoledì la riforma dell’iva, l’abolizione delle baby pensioni, assicurare l’indipendenza dell’ufficio di statistica, creare il ‘Fiscal Council’ previsto dal Fiscal Compact per controllare i bilanci.
In seguito, adottare misure più dure sul mercato del lavoro, ‘depoliticizzare’ la pubblica amministrazione, compensare o abolire le riforme attuate dal Governo nei mesi scorsi.
Fondo per debito: il fondo avrà sede in Grecia e non in Lussemburgo, sarà gestito con le istituzioni europee. Sarà formato da asset statali per un valore di 50 miliardi di euro.
Aiuto: terzo salvataggio da 82-86 miliardi di euro finanziati dall’Esm, Meccanismo europeo di stabilità detto anche Fondo salva-Stati (in inglese European Stability Mechanism), e una possibilità di ‘riscadenzare’ il debito soltanto se tutte le misure saranno attuate da Atene.
Intanto Twitter, in segno di supporto alla Grecia, è stato invaso dall’hashtag #ThisIsACoup, come ha monitorato l’European Citizen Information Network:

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