in , ,

I 5 motivi per cui Davide Nicola non va esonerato

La debacle di Crotone ha riacceso i malumori della piazza biancorossa. Sul banco degli imputati ci finiscono il tecnico Davide Nicola e le sue idee rivoluzionarie, aspramente criticate da una buona fetta della torcida biancorossa. Ma siamo sicuri che il tecnico vada allontanato dalla terra di San Nicola?
Ecco i 5 motivi per cui Davide Nicola deve restare sulla panchina del Bari:

  • PROGETTUALITA’: … questa sconosciuta. Bari e il significato di “progetto” fanno a cazzotti da diverso tempo e soprattutto sono allergici alla convivenza reciproca. Il termine “progetto” implica attesa, sviluppo, lungimiranza e, perchè no, anche sonore batoste. Vero, il tecnico piemontese non ha fatto nulla per farsi voler bene in quel di Crotone. Ma, se dovessimo chiamarlo “progetto Bari”, soprattutto nei primi scampoli di stagione, occorre necessariamente vedere l’intera rosa in azione e ciò può portare anche a brutte batoste. E poi, in campo, chi ci va?
  • PAZIENZA: quella stessa che ha avuto Cellino con Allegri sulla panchina del Cagliari dopo una serie infinita di sconfitte. O ancora, quella che ha mostrato, spiazzando tutti, Zamparini con Guidolin (osannato da molti tifosi biancorossi) ai tempi di Palermo. Bari è un cantiere aperto. E bisogna avere pazienza. Quella stessa pazienza che ha avuto Spinelli con lo stesso Nicola dopo un pesante k.o. casalingo per 1-5  contro lo Spezia (alla 5a giornata). Lo stesso anno Nicola portò i labronici alla promozione.
  • COLLETTIVO NUOVO: 16 pedine nuove di zecca, una squadra, che ancora squadra non è, e tanto, tanto lavoro ancora da fare. Bari è ancora un cantiere aperto, lo sanno anche i muri. Toccherà a Nicola inculcare il giusto dictat motivazionale e toccare le giuste corde per poter dare slancio alla nuova rosa. Sperimentare per poter spiegare le vele in futuro. Coinvolgere tutti per non creare malumori all’interno dello spogliatoio. Ed è in quest’ottica che andrebbero interpretate le scelte, “incomprensibili”, di Crotone.
  • RISULTATI: la media punti della passata stagione parla chiaro. Sotto la gestione Nicola, i biancorossi erano da media playoff. Al netto delle difficoltà iniziali, il Bari attuale idem. 4 punti in tre giornate contro avversario di prim’ordine, esprimendo, a tratti, un gioco gradevole. Non può una rondine far primavera. Non può un brusco stop, dopo un incoraggiante inizio, rimuovere quanto di buono fatto sino alla nefasta trasferta calabrese. E poi, diciamocelo francamente. A chi interessa il calcio champagne in una Serie B sempre più fisica? A chi interessa giocare male se poi macini punti/punticini con una rosa nuova ad inizio stagione?
  • IL MISTER NON SCENDE IN CAMPO: basta massacrare i tecnici, anche chi va in campo ha le sue colpe. Contro Spezia, Pescara e Vicenza in campo con il medesimo modulo. Unica variazione contro il Crotone. Cosa ha fatto la differenza? Nicola e i suoi schemi o chi è sceso in campo? Perchè non si è vista la stessa determinazione di un Maniero all’esordio, in Gemiti a Crotone? Ogni, singolo, componente di una squadra deve sapersi assumere le proprie responsabilità (così come il tecnico, ci mancherebbe!) e sapersi adattare alle varie situazioni di gioco. Il Bari, con un uomo in meno, ha retto in quel di Vicenza. Il Bari con pari uomini in campo ha fatto una figuraccia. Merito o colpa di Nicola?

Segui Yepper!

Clicca MI PIACE sulla nostra fanpage Facebook per essere sempre aggiornato sui migliori contenuti da condividere e commentare con i tuoi amici!

What do you think?

Written by Alberto Stasi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Strage alla Mecca, oltre 700 vittime

Assicurazione Sanitaria per stranieri