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I difensori non segnano. Poca efficienza su palle inattive, manovra monotematica?

Matteo Contini (0), Leandro Rinaudo (0), Ionut Rada (0), Michele Camporese (0), Simone Benedetti (0), Lorenzo Filippini (0), Stefano Sabelli (1), Marco Calderoni (0), Simone Salviato (0).
Il Bari 2014/2015 non riesce proprio ad incidere su palle inattive con i suoi difensori. Trenta partite giocate, una sola realizzazione (Sabelli contro l’Avellino nel girone d’andata). Su palle inattive, il solo Ligi, ceduto a gennaio alla Virtus Entella, è riuscito nell’impresa di centrare il bersaglio grosso, per giunta in Coppa Italia e non in Campionato.
Dieci difensori a disposizione, tra terzini e difensori centrali, e un’unica rete. Il bottino è troppo magro. Un dato alquanto allarmante se si considera l’importanza che rivestono nel calcio moderno le palle inattive. In un campionato difficile come quello di Serie B, scardinare difese avversarie, trincerate nella loro metà campo, è ormai impresa ardua. Molte volte ci si incaponisce su un possesso palla fine a sè, attendendo il varco giusto per poter affondare il colpo. Altrettante volte, troppe, per quel che ci riguarda, ci si intestardisce nel voler bypassare le difficoltà di costruzione della manovra dalle retrovie, affidandosi a lanci lunghi, che fanno capolinea, puntualmente, nella terra di nessuno.
Proprio per tale motivo, risultano decisive, nell’arco di una stagione, le realizzazioni da palle inattive. Sillogismo ancora sconosciuto al nostro reparto arretrato.Ed è un peccato che, il Bari di quest’anno, stia colpevolmente tralasciando un aspetto fondamentale in un calcio sempre più tattico e meno tecnico.
Quante volte nell’arco dei novanta minuti ci si affida a palle inattive per risolvere match di difficile lettura? Tante, tantissime se si calcola che quasi un terzo del fatturato di reti arriva proprio da palle inattive. E lo sappiamo bene anche noi. Basterebbe spulciarsi le statistiche delle ultime due stagioni per constatare quanto possano incidere le irruzioni, su palle inattive, dei componenti della retroguardia nelle aree avversarie. Ceppitelli, ad esempio, in due anni ha totalizzato la bellezza di 11 reti, molte delle quali, decisive per la vittoria finale. I difensori del Bari 2014/2015 zero. Qualcosa vorrà pur dire.

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Written by Alberto Stasi

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