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#IoStoConMisterNicola

Sono amareggiato, incazzato. Non tanto per l’inopinato scivolone di ieri sera (immeritato), ma per quanto sia ottusa una buona fetta della tifoseria biancorossa, in aggiunta al sempre più volubile e poco credibile pensiero di molti addetti ai lavori. Affermare che l’allenatore non si sia dimostrato all’altezza, specie dopo la sconfitta contro il Brescia, così come l’aver visto una squadra senza idee ed identità, NON CORRISPONDE AL VERO.
Chi, dopo aver visionato la formazione ufficiale, ha storto il naso? Chi può definirsi non contento dopo un’ora di gioco ad alto livello? Chi avrebbe adottato altre scelte tecniche nel corso della gara? Il Bari, seppur per tre quarti di gara, si è mostrato bello, vivace e reattivo. Squadra corta, ben messa in campo e soprattutto offensiva. Merito del 4-2-3-1 disposto da mister Nicola. Modulo richiesto a gran voce dalla tifoseria nelle precedenti giornate e scaricato con estrema facilità dalla stessa dopo il k.o. di ieri. Uno schieramento che ha permesso ai biancorossi di essere padroni del gioco e costruire innumerevoli, ghiotte, occasioni da rete per scrivere la parola fine sull’incontro. Occasioni, almeno cinque, colpevolmente mancate dagli avanti biancorossi e che sono state la principale causa della prima sconfitta interna stagionale. Ma in tutto ciò quali colpe ha l’allenatore?
Ho persino sentito bestialità tipo: “Se non abbiamo raddoppiato il vantaggio iniziale è colpa dell’allenatore, che non ha saputo dare la mentalità giusta alla squadra”. A questi, rispondo invitandoli a rivedere la gara dopo il gol di Rada. Io ho visto una squadra affatto appagata, conto almeno tre opportunità a tu per tu con il portiere non concretizzate, oltre che un pressing coordinato e mai fine a se stesso. Come si possono additare queste responsabilità ad un allenatore che non può e non deve accollarsele? Il Bari ha costruito gioco, trovando sfogo sulle fasce e garantendo una spinta offensiva costante. Se non chiudi le gare, pur costruendo valanghe di occasioni e mostrando un bel gioco, che colpe ha l’allenatore?
Sulle singole scelte tecniche adottate da Nicola, nulla da opinare. Anzi, c’è solo da complimentarsi con il tecnico. Coraggioso nello schierare quattro punte, intelligente nel ricredersi sul collocamento tattico di Romizi (non a caso uno dei migliori di ieri), nonche sull’impiego dall’inizio di Rada. Marco non è mezz’ala, è un mediano. Bravo nell’impostare, altrettanto bravo in copertura, un gladiatore in mezzo al rettangolo verde. Uno dei migliori interpreti del ruolo in cadetteria. Capitolo Rada: dal centrale di difesa arrivano conferme. Solido, mai banale e soprattutto partner ideale per Di Cesare. Un impiego premiato anche dalla seconda rete stagionale del rumeno e che costituisce, per l’immediato futuro biancorosso, una certezza da cui ripartire.
Attenzione a parte merita anche Kingsley Boateng. Perchè lui e non Rosina? Facile porsi tale domanda solo a risultato acquisito. Il giovane under 21 meritava una chance da titolare, dopo i vari (convincenti) spezzoni di gara concessi da Nicola nelle precedenti uscite, così come lo stacanovista Rosina meritava un pò di riposo dopo aver tirato la carretta per undici/dodici giornate di fila. Chi quindi non l’avrebbe schierato?
Proviamo ora a focalizzare la nostra attenzione sulle due reti subite. Il rigore era inesistente, è chiaro a tutti. C’è poco da discutere. In occasione della rete di Geijo, invece, è evidente un errore. Non di reparto, ma individuale: l’uscita timida e tardiva di Guarna. Quali sono le colpe dell’allenatore? Dove sono le responsabilità dell’allenatore. Dopo il ribaltone bresciano, ho sentito anche di cambi discutibili. Puscas dentro al posto di un Sansone avulso dalla manovra. Chi non l’avrebbe sostituito? Donati dentro al posto di Romizi, perchè quest’ultimo non aveva i novanta minuti nelle gambe e camminava in campo dopo 75′, chi non ci avrebbe pensato?
Un insieme di attacchi gratuiti al tecnico che non fanno altro che creare un’atmosfera pesante attorno a squadra e Nicola. Un alone di pessimismo di cui faremmo volentieri a meno. Considerazioni che non fanno altro che allontanarci dalla realtà. Una realtà che ci dice che questo Bari cresce a vista d’occhio e che, seppur senza raccogliere punti nelle ultime due giornate, ha dimostrato di poterci stare ai piani alti di una classifica che, a conti fatti, dice ancora poco o nulla sul prosieguo di campionato. Dunque, #IoStoConMisterNicola

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Written by Alberto Stasi

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