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Bari, Sabelli: pro e contro di una (eventuale) cessione

Come è mia consuetudine fare, stamattina, ho aperto i vari social per verificare eventuali novità sul calciomercato biancorosso. Scorro, scorro, scorro…, finchè noto il solito titolo ad effetto (penso tra me e me): “Sabelli vicino alla cessione al Carpi“. Apro il link, verifico la notizia e scopro che, effettivamente, “l’operazione può chiudersi in giornata“.
Premessalungi da me rievocare la splendida “Meravigliosa stagione fallimentare” oppure essere uno di quegli inguaribili romanticoni, affezionati ad un giocatore, benchè stia rendendo al di sotto dei propri standard.
PRO E CONTRO DI UN’EVENTUALE CESSIONE DI STEFANO SABELLI:
PRO: il talento del ragazzo classe ’93, da quattro anni a Bari, è indiscutibile. Ma, a quanto pare, la dirigenza biancorossa necessita di nuove e fresche risorse da re-investire. Se arrivasse un milioncino (difficile) dal Carpi, potremmo arrivare a prendere anche il tanto ricercato terzino sinistro, oltre ad un degno sostituto dello stesso Sabelli. Altro fattore da non trascurare è quello motivazionale. Il ragazzo ormai è da due stagioni accostato, ad ogni finestra di mercato, ad una squadra di A: Fiorentina e Lazio nella passata stagione; Fiorentina, Sampdoria e Carpi in questa. Non è che le sirene della Serie A stiano privando il terzino destro biancorosso delle giuste motivazioni per rimanere in B? L’improvvisa involuzione delle ultime due stagioni, testimoniata da prestazioni al di sotto degli standard mostrati nelle prime due, spingerebbe a cederlo per poi tuffarsi sul mercato e cercare un adeguato sostituto, magari giovane, affamato e con motivazioni.
CONTRO: privarsi di un ottimo elemento, in questo momento della stagione, può essere deleterio per la squadra. Vero, abbiamo Donkor che, quando chiamato in causa, non è dispiaciuto, anzi. Ma non scordiamoci che l’obiettivo stagionale è la promozione e, per poter ambire a questo traguardo, il Bari necessità di garanzie. E Sabelli lo è. Dopo una prima parte di stagione (a tratti) deludente, penalizzato dal “credo tattico” di Nicola, Sabelli può rappresentare un punto di forza per la squadra nella nuova era Camplone. Il nuovo atteggiamento, voluto dal nuovo tecnico, può portare con sè un nuovo Sabelli, finalmente sguinzagliato da esclusivi compiti di copertura e più propositivo in fase offensiva. Per il progetto Bari, insomma, Sabelli ha tutte le carte in regola per poter tornare sui suoi livelli, già apprezzati nel biennio Torrente/Alberti.
Io propendo per il no. E vi spiego. Come già menzionato nei “contro”, l’avvento di Camplone può riportare il terzino destro sul suo terreno preferito, garantendogli una collocazione tattica consona alle proprie caratteristiche. Sabelli è un terzino di spinta, con ampi margini di miglioramento (stiamo parlando di un ’93!). Certo, difetta in fase difensiva, ma la sua velocità, abbinata alla capacità di arrivare facilmente sul fondo, è indispensabile per una squadra dal credo tattico offensivo e i rifornimenti per la prima punta (giochiamo con una punta centrale in avanti) necessitano anche, soprattutto, di un terzino fluidificante che possa far partire cross dalle fasce. Altro aspetto da non trascura è la duttilità di Sabelli. In un più circostanze, infatti, è stato impiegato da terzino mancino e non mi sembra sia poi, così tanto, dispiaciuto, anzi. Quindi, rappresenterebbe anche una valida alternativa sulla corsia di sinistra.
Capitolo economico: la formula del trasferimento. Quanto può essere utile alle casse del Bari un trasferimento in prestito con diritto di riscatto? O un prestito oneroso? Se parlassimo di cifre importanti (2 milioni?), saremmo i primi ad essere favorevoli ad una sua cessione. Ma, ahinoi, leggiamo e parliamo di  altre cifre ben più esigue (250mila euro per un prestito oneroso).
Poi, guardiamoci intorno. Se vendessimo Sabelli, quale giocatore, di qualità superiore, farebbe al caso nostro? Di certo, squadre di B o di A difficilmente si privano di elementi che abbiano la medesima qualità del nostro terzino.

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Written by Alberto Stasi

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