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PAGINEBIANCOROSSE DAY 49: LIVORNO-BARI 5-2. DIFESA HORROR, CENTROCAMPO NULLO. CAPUTO…

Altro che Cassano. Sabato da incubo per la nostra amata, che esce con le ossa rotte dal “Picchi” di Livorno e, improvvisamente, si scopre brutta, inconsistente e con una difesa “da brividi”. Viste le premesse della vigilia mi, e ci, saremmo aspettati molto più. Ed invece, no. Siamo costretti, ancora una volta in questa stagione, ad ingerire un boccone amaro, che più amaro non si può. Cinque gol, scarsa concentrazione e tutti a casa con la testa china dalla vergogna. Potremmo riassumerlo così il grigio (nonostante la giornata soleggiata) pomeriggio di Livorno.
DIFESA DISARMANTE. Tre reti subite sugli sviluppi di calcio d’angolo. Due, frutto di errori indiviuduali. Ma partiamo dal principio. Nicola conferma la difesa a 3 Camporese-Filippini- Salviato, che aveva convinto contro il Frosinone. Tra i pali, il solito Donnarumma. Ma ciò che lascia stupiti è l’atteggiamento della squadra in fase difensiva. Pronti-via e becchiamo due pere da corner. Sul primo (fortunoso) gol incassato, giochiamo alle belle statuine in area. Siligardi pennella e, in ordine, De Luca, Minala e Salviato si guardano l’un l’altro. Vado io, vai tu? Intervengo io, intervieni tu? Non ci va nessuno. E Luci, indisturbato come un pendolino in corsa, s’inserisce dalle retrovie e punisce (non sono ancora riuscito a capire come) l’incolpevole Donnarumma. L’estremo difensore, poi, decide di mettersi al pari dei compagni ed ergersi a protagonista (in negativo) nel pomeriggio livornese. Altro corner, altra dormita. Donati decide di shiacciare un pisolino nel momento sbagliato. Ne approfitta Bernardini e qui, assistiamo al primo capolavoro del nostro estremo difensore, che decide di non opporsi al suggerimento, nel cuore dell’area, del livornese. Palla in mezzo, la ciccano tutti, e Vantaggiato incredulo può appoggiare comodamente il raddoppio. Lo stesso Donnarumma, affetto dalla sindrome “Dida”, ci regala altri brividi, ringraziando il palo sul tiro, tutt’altro irresistibile, di Vantaggiato. Poi, dandosi alla pallavolo con un bagher su una citofonata dalla distanza di Luci. E Donnarumma è solo la punta dell’iceberg dei nostri problemi. Basti pensare al povero Filippini, abbandonato in balìa di Siligardi (“che giocatore!”) e per nulla coadiuvato dal supporto dei compagni. Possibile che nessuno, Nicola compreso, si sia accorto del giovane difensore?. Così difficile era tamponare l’emorragia sull’esterno sinistro? Donati, Minala e Schiattarella, che erano nei “paraggi” sonnecchiavano? Sì, così come tutti i loro compagni. E così come sugli sviluppi del 3-0 dei padroni di casa. Il “gigante” Maicon (alto 183 cm) svetta indisturbato su cross del solito, ed altrettanto indistrurbato, Siligardi. E dopo i nostri 50 secondi di fuoco a ridosso dell’80° minuto, torniamo a dormire sonni tranquilli. Camporese decide di dribblare anche se stesso nella nostra area e regala un cioccolatino da scartare a Siligardi, che con bravura e grande abilità, insacca il poker livornese. E, per completare l’opera, accompagniamo in porta Vantaggiato, verso il 5-2 definitivo. Alla luce di quanto successo oggi, il buon Nicola potrà nuovamente riproporre la difesa a 3? O valuterà (finalmente) l’opportunità di coprirsi e giocare a 4?
DONATI LA MUMMIA E MINALA TIMBRA UN GIORNO DI FERIE. I problemi di oggi non possono e non devono pesare solo sul groppone dei tre di difesa. A centrocampo, abbiamo patito brutalmente per vie centrali. Donati non è più quel giocatore, di spessore, di qualche annetto fa. Ed oggi ne abbiamo avuta l’ennesima dimostrazione. Un diesel che fatica a carburare, un mentore privo di idee. Mai in grado, oggi, di imprimere ritmi alti alla manovra offensiva dei nostri. Mai una, e dico una, verticalizzazione. Mai sul pezzo ed invisibile in fase di ripiego. Nè frangiflutti davanti alla difesa, nè utile alla causa. A fargli buona compagnia, nel pomeriggio toscano, c’è Minala. Patrimonio tecnico indiscutibile, ma la “giovane” stellina, oggi decide di prendersi un giorno di ferie. Soffre tremendamente la fisicità del centrocampo ospite e partecipa, passivamente, al festival del gol livornese. Il ragazzo si farà, ha tutti i mezzi per diventare un signor centrocampista. Ma il “nostro Pogba”, deve comprendere come nel calcio, e soprattutto in Serie B, non serva tanto il dribbling, quanto la malizia, l’attenzione e la cattiveria agonistica. Qualità latitanti a Livorno.
UNICA NOTA LIETA In tanto grigiore, lo sprazzo di sole oggi è Ciccio Caputo. Finito sul banco degli imputati per svariate settimane, il capitano si è regalato 30′ da vero bomber. Dapprima mettendo lo zampillo nel gol del 3-1. Poi mettendo in mostra un repertorio, invisibile ai nostri occhi in questa stagione. Torre per Ebagua e destro di prim’impatto a infilarsi nell’angolino basso. Un Caputo finalmente sul pezzo e determinante per il nostro attacco. Un Caputo colpevolmente mancato per tanto, troppo tempo. Tante coccole, tanti gol? Se così fosse, è giusto trattarlo da prima donna? Io non dimentico. Ed una rondine non fa primavera. Quindi, Ciccio continua così. La strada è ancora lunga. Testa bassa e pedalare.
 
 

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Written by Alberto Stasi

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