A far finalmente luce sul proprio futuro (come previsto) è lo stesso Francesco Totti, il quale dopo il sentito addio al calcio giocato risalente allo scorso 28 maggio, si è concesso un lungo periodo di relax con la famiglia tra Francia, Grecia, Spagna e Italia. Del resto, per lo storico -ex- Capitano della Roma non è stato facile smettere di essere un calciatore. E non un calciatore qualsiasi, bensì un simbolo del calcio italiano e una bandiera di quello capitolino.
Totti si è purtroppo dovuto arrendere a quel “maledetto tempo”, sebbene a 40 anni sia un uomo più che in forma, grazie allo stile di vita sano da vero professionista sempre seguito nel corso degli anni. Ad ogni modo quel fatidico momento è arrivato: quasi due mesi fa, tra le braccia di circa 65mila tifosi il numero 10 giallorosso più importante della storia del Club capitolino ha calpestato per l’ultima volta il prato dello Stadio Olimpico in qualità di giocatore/Capitano.
Quel giorno tuttavia, non è finita la storia d’amore tra Totti e la Roma. Dopo 25 anni di carriera, l’ormai ex calciatore è pronto invero per intraprendere una nuova avventura, naturalmente sempre giallorossa, nelle vesti di dirigente. A dichiararlo, è stato lo stesso Francesco Totti durante un’intervista rilasciata quest’oggi a Roma TV: “Da dove iniziare? Dalla fine della mia carriera, quindi dal 28 maggio 2017. Quello per me è e rimarrà un giorno storico, importante, un giorno che mi ha colpito tantissimo che porterò sempre con me. Sarà difficile spiegare alle persone le sensazioni e le emozioni provate quel giorno”.
Totti ha poi proseguito, spiegando che da allora è finita la prima parte della sua vita, ovvero quella da calciatore mentre ora ne inizierà un’altra altrettanto importante in qualità di dirigente, sperando che possa replicare quanto di buono fatto sul campo. Il calcio rimane naturalmente la sua passione, un qualcosa che rappresenta tutto per lui, dal divertimento all’amicizia, ed ecco spiegato il motivo per il quale non voleva finisse mai quel 28 maggio. Una giornata che stando alle parole dello storico Capitano è stata troppo importante, emozionante e significativa, in grado di raccogliere più di 25 anni di storia con la Roma.
Ad ogni modo adesso è arrivato il momento di andare avanti: “Si parla di due cose ben differenti. Una era il mio lavoro principale, ora invece andiamo incontro ad una cosa diversa che affronterò con lo stesso spirito e la stessa testa e forse anche di più, vista la tanta esperienza che ho a livello calcistico, ho più possibilità di aiutare. Si parte da una nuova avventura, mi sono preso questo tempo per pensarci e riflettere per capire con serenità quale ruolo è più adatto per me. Io cercherò di essere disponibile a 360 gradi, dal settore giovanile fino al Presidente. Poi è normale che ci vorrà del tempo, che siano sei mesi o due anni ma ci vorrà del tempo per riuscire ad affermarmi nel ruolo che capirò essere il mio preferito”.
In merito alla domanda relativa alle persone che vorrebbe ringraziare, Totti ha replicato che se dovesse esprimere gratitudine nei confronti di tutte le persone che sente di dover ringraziare, servirebbe più di una settimana. Comunque si naturalmente mostrato riconoscenza verso la propria famiglia, gli amici e tutti coloro con i quali si è confrontato, dai giocatori ai presidenti ed infine, ha voluto dire grazie a tutte le persone che lo hanno reso unico in questa città, promettendo che si ricorderà sempre di loro. Per quel che concerne il futuro, l’indimenticabile numero 10 giallorosso ha asserito di immaginarselo bello e roseo per merito della scelta di quello che sarà il ruolo perfetto per lui, affinché riesca a far crescere la Roma come squadra e come grande Società.
Totti ha inoltre aggiunto di aver pensato realmente solo al calcio, a divertirsi e a dare una mano ai suoi compagni di squadra fino a quel famigerato 28 maggio. Ora che è giunto il momento, si sente invece pronto a voltare pagina, svolgendo con entusiasmo il suo-nuovo- lavoro che gli permetterà ancora di collaborare con la Roma, con il ds Monchi, il presidente Pallotta, con Di Francesco, Baldissoni e tutti gli altri. Dopotutto, come da lui stesso sottolineato, è normale entrare in punta di piedi quando si cambia mestiere, anche se dalla sua Totti ha la fortuna di conoscere già bene l’ambiente e la città, come saggiamente evidenziato.
Comprensibilmente, qualche piccola incertezza ancora c’è: “I dubbi sono solo legati al fatto di dover capire bene cosa voglio fare da grande. Attualmente c’è un dettaglio ben preciso, io non voglio avere un ruolo, cioè voglio essere tutto e niente. Questo perché voglio essere una figura importante per Roma e per la Roma, capendo bene cosa voglio fare davvero. Sì, ne ho parlato con Monchi ed è stata una bella chiacchierata, con lui ora avrò occasione di conoscerci meglio e poi, ne ho parlato con Pallotta chiarendoci anche di cose successe anni fa. Abbiamo parlato in tranquillità e ora siamo contenti dell’incontro che c’è stato. Entrambi cercheremo di portare più in alto possibile questa squadra. Di Francesco? Sì ho parlato anche con lui, tra noi c’è un grandissimo rapporto. Ci vedevamo anche quando non era allenatore della Roma, è una grande persona e un grande uomo e di sicuro per questa squadra, sarà un valore aggiunto.”
Infine, Totti ha chiuso l’intervista con la classica umiltà e la stessa passione che lo caratterizzano e sono emblematiche di quello che è il suo rapporto con la Roma: “Come dovrete chiamarmi? Francesco, come sempre. Sul mio biglietto da visita cosa ci sarà scritto? Francesco Totti, AS Roma.” Due nomi che accostati l’uno all’altro, sembreranno per sempre sinonimi l’uno dell’altro. Ed ora, anche noi siamo pronti a voltare pagina insieme a lui.
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