Egitto: Morsi destituito

La diretta tv in Egitto fa eco al discorso di Abdel Fattah al-Sissi, capo delle forze armate egiziane: il presidente Morsi è stato destituito.

Il generale annuncia che Mohamed Morsi non è più il presidente dell’Egitto, il giudice della Corte Costituzionale Adli Mansour è stato nominato presidente ad interim. La Costituzione è stata sospesa. L’ex presidente è trattenuto dalle autorità, nonostante in un video di scarsa qualità diffuso in rete, in cui vengono filmati i momenti dell’arresto, afferma di essere “il presidente eletto dell’Egitto”.

Il fallimento dei negoziati tra i militari e l’ormai ex presidente ha condotto il Paese nordafricano verso quello che viene definito un golpe, al quale hanno fatto seguito arresti tra le fila del partito dei Fratelli musulmani, 300 membri del partito secondo il quotidiano al Ahram. Trattenuto anche il personale della rete al Jazira.

La piazza ha accolto festosa la notizia della destituzione di Morsi. In piazza Tahrir sono esplosi fuochi d’artificio, lo slogan intonato è stato “il popolo e l’esercito sono una sola mano”. La roadmap tracciata dall’esercito prevede elezioni anticipate in una data che verrà indicata dal governo provvisorio. Mohamed el Baradei, premio Nobel per la pace , figura in questi giorni concitati come l’uomo che sta gestendo, per conto del popolo egiziano, i negoziati per delineare il governo futuro.

Intanto Barack Obama esprime preoccupazione, appellandosi “alle forze armate egiziane affinché agiscano rapidamente e responsabilmente per restituire piena autorità ad un governo civile democraticamente eletto, il più presto possibile, attraverso un processo inclusivo e trasparente”.

Senza dubbio l’Egitto ha vissuto, nelle ore appena passate, un golpe militare. Tuttavia l’accaduto potrebbe essere parafrasato come l’intervento di un medico che agisce su un paziente malato per riportarlo in salute. Soltanto l’evoluzione della storia egiziana, nel futuro prossimo, potrà dare risposta…la primavera araba è tuttora in corso.