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Europa League: bilancio in chiaroscuro per le italiane

Juventus e Fiorentina sorridono, Napoli e Lazio meno. Nell’andata dei sedicesimi di Europa League il bilancio è tutto sommato positivo per le italiane. Vincono Juve e Fiorentina rispettivamente contro Trabzonspor e Esbjerg, pareggia (soffrendo) il Napoli in Galles, perde tra le mura amiche la Lazio al cospetto di un sorprendente Ludogorets.
JUVENTUS-TRABZONSPOR 2-0:  vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma quanta sofferenza. Conte propone un ampio turnover, schierando le seconde linee e affidandandosi alla coppia d’attacco Tevez-Osvaldo. Le scelte pagano. Nella prima frazione è monologo zebrato. Osvaldo porta in vantaggio i bianconeri al 15′, sfruttando una sponda involontaria di un difensore avversario. Tevez ed Isla sprecano da buona posizione per il disappunto dello “Stadium”. All’intervallo è 1-0. Nella ripresa ci si attende una Juve più cinica ed invece  prendono quota gli ospiti. Eccetto un lampo offerto da Osvaldo in avvio di seconda frazione, i turchi vanno ripetutamente vicini all’insperato aggancio. Adin Olcan si vede annullare la rete del pari (per questione di centimetri la palla fornita da Erdogan era fuori). Lo “Juventus Stadium” trema. Tremano anche gli undici bianconeri sul rettangolo di gioco. A quel punto i bianconeri riprendono a macinare gioco ed in pieno recupero raddoppiano. Tevez ruba palla sulla trequarti e serve perfettamente l’accorente Pogba. Il taleno francese, con il piattone destro, mette la sfera all’incrocio, spiazzando l’estremo difensore avversario e regalando così ai suoi compagni un viaggio in Turchia più sereno.
 
ESBJERG-FIORENTINA 1-3: La viola passeggia in Danimarca e ipoteca il passaggio agli ottavi. Prestazione super per gli uomini di Montella. Va chiarito, gli avversari non erano di prim’ordine. Ma la viola vista in terra danese fa paura. Accade tutto nella prima frazione. Al 9′ lancio illuminante di Mati Fernandez per Matri. L’ex Milan aggancia di destro e con il mancino trafigge Dubravka. Nemmeno il tempo di gioire e i danesi, in una della sporadiche sortite offensive, trovano il pareggio con Pusic, bravo ad approfittare di un pasticcio di Roncaglia. Il pareggio non rende giustizia ai viola e al 15′ è già nuovo sorpasso. Ilicic, approfittando di una corta respinta del difensore avversario Dobro, piazza la sfera alle spalle del non impeccabile Dubravka. I danesi non reagiscono al nuovo vantaggio ospite. Accade così che al 36′ Matos viene steso in area ospite e si guadagna il penalty. Aquilani spiazza l’estremo difensore danese e realizza il 3-1. Nella ripresa accade poco quanto nulla. I viola amministrano il vantaggio e salutano dopo 5 mesi il ritorno in campo di Super Mario Gomez. Il ritorno sarà pressochè una formalità.
 
SWANSEA-NAPOLI 0-0: un pari, poche lodi. Migliori in campo Rafael (uscito per infortunio a metà gara) e Reina. Basta ciò per riassumere la difficile trasferta del Napoli in Galles, contro lo Swansea. Benitez si affida al trio delle meraviglie in attacco: Higuain, Calleon, Insigne con Hamsik alle loro spalle. L’avvio è di marca napoletana. Callejon e Hamsik spaventano il pubblico di casa con due conclusioni nei primi 5′. Ma è un fuoco di paglia. Di lì a poco, i padroni di casa prenderanno le redini del match in mano fino al termine. Rafael si supera sulle conclusioni della coppia Hernandez-Bony. All’intervallo è 0-0. In avvio di ripresa il Napoli non si scuote e lo Swansea insiste. Reina, subentrato a Rafael, chiude la porta partenopea a doppia mandata, opponendosi a Routledge ed il solito Wilfried Bony. La consueta girandola dei cambi non produce scosse di rilievo al match. Al triplice fischio è 0-0. Al “San Paolo”, fra sette giorni, ci vorrà il miglior Napoli per poter passare il turno.
 
LAZIO-LUDOGORETS 0-1: la Lazio di Edi Reja è l’unica nota stonata della serata europea delle italiane. L’undici del tecnico friulano esce con le ossa rotte dall’Olimpico e deve chinarsi al cospetto di un sorprendente Ludogoretz. Che non fosse una serata semplice per i biancocelesti lo si era intuito dai primi minuti. Al 9′ i bulgari hanno già la chance del vantaggio. Abbaglio del direttore di gara che concede un penalty. Dal dischetto capitan Dyakov si fa ipnotizzare da Berisha e spreca malamente l’opportunità di portare avanti i suoi. La Lazio sbanda e i bulgari, dopo aver colpito la trasversale con un missile di Marcelinho, passano. Destro dalla distanza di Bezjak e all’intervallo è 1-0. Nella ripresa i biancocelesti cambiano passo. Felipe Anderson, croce e delizia dei laziali, si guadagna il penalty per riportare i suoi in parità. Stojanov intuisce e respinge gli assalti biancocelesti sino al termine. Al ritorno in Bulgaria serve un’impresa.

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Written by Alberto Stasi

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