Il Navy Seal protagonista del blitz in Pakistan che portò all’uccisione di Osama Bin Laden, l’operazione di anti-terrorismo più nota degli ultimi anni, ha oggi un nome: Rob o’Neill.
38 anni, pluridecorato veterano che lascia la divisa dopo 16 anni di servizio (rispetto ai 20 normalmente previsti), centinaia di missioni militari, 52 riconoscimenti e medaglie al valore e tre operazioni di primissimo piano: quella che portò all’uccisione di Bin Laden, il salvataggio della nave Maersk finita in mano ai pirati somali e il soccorso ai militari che erano caduti in un’imboscata talebana in Afghanistan.
Rob o’Neill racconterà se stesso in un’intervista esclusiva che andrà in onda su Fox News. E ovviamente al centro della sua storia ci sarà quella celebre operazione del 2 maggio 2011, quando il raid delle forze speciali nel bunker di Abbottobad, in Pakistan, portò all’uccisione dell’uomo più ricercato del mondo, il capo di Al Qaeda, l’organizzazione responsabile, tra i tanti, dell’attentato dell’11 settembre alle Torri Gemelle che fece da miccia allo scatenarsi dei conflitti in Afghanistan e Iraq.
A svelare l’uscita allo scoperto dell’ex Navy Seal è il quotidiano britannico Daily Mail, che ha intervistato il padre Tom: “La gente mi chiede se siamo preoccupati adesso che la sua identità è nota, l’Isis verrà a prenderlo. Io vi dico che dipingerò un grande bersaglio sulla porta della mia casa e dirò venite pure!”, ha commentato il genitore dell’ex Navy Seal.
in Agorà
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