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DAY 10: BARI, COSA TI SUCCEDE?. MANGIA L'INTOCCABILE, LA SQUADRA DELUDE, MA IL TIFOSO C'E'…

Un punto in quattro gare. L’ennesima partita buttata al vento. Fiducia confermata a Devis Mangia. Paparesta tace, Antonelli cova rabbia ed i tifosi perdono la pazienza. A Bari è caos totale. E come sempre a farne le spese siamo noi, il tifo vero. Quello che canta, soffre e finalmente alza la voce.
Facciamo ordine, ricapitoliamo un pò quanto accaduto nelle ultime 24 ore:
Bari-Ternana 0-1. Avenatti la risolve, ma i biancorossi chi li ha visti?.
I tifosi a 20′ dal termine cominciano un’aspra (ma sacrosanta) contestazione verso i propri beniamini, rei di scarso impegno e mancanza di carattere.
Paparesta e Antonelli discutono a quattrocchi la posizione del tecnico.
-Mangia va via? Si, no, forse. Arriva Serse Cosmi? Arriva Delio Rossi? Arriva Davide Nicola?. Nulla di tutto ciò. Mangia è confermato. La trasferta di Crotone sarà decisiva.
Fantascienza o tremendo flashback?
Trattasi di amaro flashblack. Si, perchè sembra esser tornati indietro nel tempo. Quando tutto girava storto e tutto rimaneva in sospeso. Quando la presenza dei Matarrese era un’ “assenza ingombrante”. Quando il nostro destino era contraddistinto dall’anonimato. Quando eri solo di pochi “folli” innamorati.
Cambiano i protagonisti, la sostanza no. E nel momento in cui era scoccata la scintilla e dovevi raccogliere i frutti del nuovo corso, ti accorgi di aver sbagliato la semina. Ed a perderci è sempre il tifoso. Quell’essere “mitologico” che investe annualmente denaro e sentimenti. Quella persona nelle cui vene scorre sangue bianco-rosso.
COSA NON VA?
-MANGIA CI E’ O CI FA?. Innanzitutto la guida tecnica. La causa principale di una squadra spaesata e senza un’identità, dopo tre mesi (tra preparazione e campionato). Mangia è lo specchio della Bari di oggi. Una Bari confusa, una Bari senza meta, una Bari che francamente non meritiamo. E la sua retorica dopo ogni sconfitta ci sta nauseando. Una retorica di stampo mazzarriano, di cattivo gusto. Disamine mai oggettive, una serie di scusanti raccapriccianti, facce tristi e che irritano e mai, dico mai, un’ammissione di colpa nei post partita. Tanto, troppo per una piazza che, sino a pochi mesi fa, e tutt’oggi “merita rispetto”. Una direzione tecnica che, alla luce di quanto “non visto”, deve avere l’onestà intellettuale di alzare i tacchi e fuggire da Bari a gambe levate. Senza se e senza ma.
– PAPARESTA ED ANTONELLI VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO? Dopo 24 ore di riflessione, è arrivata nel pomeriggio la conferma (inspiegabile) di mister Mangia. Una decisione, pare, presa di comune accordo tra il presidente Gianluca Paparesta ed il d.s Stefano Antonelli. Una decisione che ci lascia francamente sbigottiti. Dopo l’inconfondibile labiale di Lanciano e dopo le silenziose bordate lanciate in conferenza stampa, viene difficile pensare ad una riconferma voluta da Antonelli. E qui sorge un dubbio inquietante. Presentimenti che, qualora venissero confermati (spero non sia così) farebbero schiumar di rabbia. Paparesta ha voluto volontariamente concedere una, l’ennesima, chance a Mangia o l’autogestione scricchiola? In merito, urgono spiegazioni sull’inspiegabile. Sulla base di quali ragioni, il presidente Paparesta conferma il mister? Sui risultati? Sulla volontà del collettivo? Mah…
– LA SQUADRA E’ CON MANGIA? Semplice, no. La paurosa involuzione di alcuni uomini chiave della passata annata (vedasi Sciaudone e Galano) a cosa è da imputare? Possibile siano diventati dei brocchi in tre mesi?. Le avvisaglie risalgono al pre-campionato. Le conferme sono arrivate nelle ultime due giornate. I giocatori non digeriscono Mangia ed è difficile negarlo.
 CI SONO FRIZIONI INTERNE TRA CAPUTO E COMPAGNI? Donati va sotto la curva. Donati va davanti alle telecamere. Donati si accolla le responsabilità di una squadra che non gira e che ha smarrito la retta via. Non per alzare polveroni inutili. Ma è da stolti ignorare un aspetto cruciale e che sta passando sotto traccia agli occhi di molti. Massimo Donati non è il capitano della Fc Bari 1908. Chi indossa quella fascia è Ciccio Caputo. Ma il capitano tace e non prende posizione. Ed il suo silenzio si sta facendo assordante in queste ultime, frenetiche, ore.  Caputo e Donati, due personalità diametralmente opposte. Uno sta svestendo con i fatti i panni del leader. L’altro sta assumendo le vesti del capitano, pur non essendolo. Qualcosa non quadra. Si stanno creando due frange all’interno dello spogliatoio? Se così fosse, sarebbe utile un sano confronto tra le parti. Perchè non scordiamoci che l’unione fa la forza e questa è stata la più importante cura ricostituente per creare l’atmosfera magica della passata stagione. E non concordo affatto con chi dice che è da riporre in un cassetto e chiuderla a chiave. La scorsa annata deve essere da insegnamento e, seppur sia già storia, è bene ricordarla, rievocarla, perchè può costituire quella molla motivazionale per spingere i vari Caputo, Defendi, Sciaudone, Donati, verso un obiettivo tanto impronunciabile, quanto ampiamente a portata di mano.
TRA TANTE INCERTEZZE, UN’ UNICA POSITIVA CERTEZZA: IL TIFOSO BIANCOROSSO C’E’.  Scrutando il web, ho finalmente notato un aspetto positivo sguazzare in un mare di confusione nel cubo di Rubick di Bari. La tifoseria c’è ed ha lasciato il posto in poltrona (di matarresiana memoria) per lasciare spazio al sentimento. Lo stadio è tornato a popolarsi, attorno alla nostra Bari c’è interesse e qualcosa si muove. Intervenire alla fonte del problema è cosa buona e giusta. E poco importa se per alcuni si esagera o se per altri bisogna pazientare, perchè è precoce arrivare a soluzioni perentorie. Il tifoso barese c’è e vuole farsi sentire. Il tifoso è stufo della mediocrità. Il tifoso oggi reagisce, perchè “MAI NESSUNO PUO’ DISTRUGGERE IL MIO (NOSTRO) SOGNO”.
 
 

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Written by Alberto Stasi

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