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PAGINE BIANCOROSSE, DAY 15: AL SAN NICOLA ARRIVA LA CAPOLISTA CARPI, MA LA TESTA E' A GENNAIO. ECCO CHI PRENDEREI…

Digerito il boccone amaro di Bologna, ci proiettiamo verso il match di sabato pomeriggio contro la capolista Carpi con la consapevolezza di chi sa che serve ben altro per scalare la classifica e rimettersi in carreggiata.
Se ci avessero detto ad inizio stagione che il Carpi sarebbe stato capolista e che noi saremmo stati a 12 punti dalla vetta e a 2 dalla retrocessione, ci saremmo fatti grasse risate. Ma la realtà è questa. E tocca guardarla bene in faccia per non perderne il contatto. La Bari 2014/2015 è, ahinoi, questa. 19 punti in 16 partite (praticamente 1 punto a partita), una squadra caratterialmente fragile ed una squadra che “squadra” non è, almeno per il momento. Sabato al “San Nicola” arriva la capolista Carpi. Non la miglior squadra da affrontare, visto il momento poco felice. Ma se guardiamo il lato opposto della medaglia, è bene prendere coscienza di una grande opportunità. Vincere contro gli emiliani potrebbe rappresentare la tanto attesa svolta e magari potrebbe sbloccarci psicologicamente.
PROBLEMA CARATTERIALE? L’aspetto caratteriale viene visto come il motivo principale di questo deludente avvio di stagione. Ma siamo sicuri sia effettivamente così?.  Io non ne sarei così sicuro. E vi spiego il motivo. La storiella del “ci hanno colpiti nel nostro momento migliore e ci hanno tagliato le gambe” ormai non regge più e non deve essere assolutamente una giustificazione valida. Anzi, sta stufando. Com’è possibile che alla prima conclusione subita, ci sciogliamo come neve al sole? Forse perchè manca la fame?. Forse perchè mancano gli attributi? E Caputo, così come i suoi compagni, hanno dimostrato di non averne. Perchè di occasioni a Crotone e Bologna ne abbiamo avute, eccome. Ma a tu per tu con il portiere avversario, al di là dei nostri limiti tecnici,  la porta la devi sfondare senza badare tanto all’estetica. E la porta la sfondi se dimostri di aver fame, altro che aspetto caratteriale. Non raccontateci più queste storie, ognuno si assuma le proprie responsabilità.
“SPAURACCHIO CARPI”. Guardando il loro collettivo dovremmo aver paura? Mbakogu, Inglese, Poli, Letizia, Gabriel, Lasagna. Con tutto il rispetto, dovremmo aver paura di questi signori qui? Il Carpi è una buona squadra, nulla più. Giocano rintanati nella loro metà campo e, una volta recuperata palla, cercano la profondità con la stella Jerry Mbakogu (8 reti). Impostazione tattica semplice, trame tanto monotematiche quanto efficaci ed un primato che, a conti fatti, è meritato. Ma l’ingrediente che segna la netta differenza tra Bari e Carpi è sicuramente la FAME e la voglia di aiutarsi l’uno con l’altro. Spirito incarnato da un ex Bari, che milita proprio nelle fila carpigiane. Stiamo parlando di Raffaele Bianco. Giocatore duttile ed eclettico, discreto tecnicamente, ma che in campo dava tutto quando veniva impiegato da Antonio Conte. Prima centrocampista interno, poi mezz’ala, poi terzino sinistro. Dunque, sabato basterebbe fare il Carpi per 90′ per poter battere lo stesso Carpi.
CONSIDERAZIONI DI MERCATO. Avvio di stagione deludente+ squadra strutturata male= tuffiamoci sul mercato. Giusto, ma facciamolo con raziocinio. Pavoletti si Pavoletti no?. Joao si Joao no? Barreto sì Barreto no? Polenta sì Polenta no?. Andiamo con ordine.
PAVOLETTI SI, TUTTA LA VITA. Lanciano in C, Varese e Sassuolo in B, Leonardo Pavoletti i gol li ha sempre fatti. E se guardiamo il nostro attacco mancano centimetri, chili, e soprattutto “gol brutti”. Quei gol che forse ci avrebbero permesso di avere almeno 4 o 5 punti in più in classifica. Pavoletti oltretutto permetterebbe a mister Nicola di varare nuove soluzioni per il nostro attacco e porterebbe giovamento a seconde punte come De Luca o lo stesso Galano visto contro il Trapani. Antonelli, vallo a prendere e senza tanti fronzoli.
JOAO SILVA NO. Ovviamente sono considerazioni personali. Guardiamo alla passata stagione. Un girone d’andata per carburare. Mezza stagione ad aspettare un suo guizzo. Ora che facciamo? Lo prendiamo a gennaio, aspettando la fine della stagione per vederlo al top. Joao a Palermo non se la passa bene ed il campo lo assapora poco. Che senso avrebbe farlo tornare a Bari?.
BARRETO. SI’ SENTIMENTALE, NO REALISTICO. Mi spiace andare controcorrente con il tifoso-pensiero. Dovremmo prendere un giocatore rotto e che non gioca con continuità da due anni?. Se ascoltassi il cuore, direi sì. Barreto è motivato e tornerebbe da noi anche a piedi. Nessuno scorda cos’è stato per noi Paulo Vitor De Souza Barreto. Questo è fuori discussione. Ma lo stesso discorso fatto per Joao Silva vale per lui. Perchè prenderlo e dover aspettare un’eternità prima di vederlo in una condizione accettabile?.
POLENTA LO VADO A PRENDERE IO IN URUGUAY. Avevamo una bandiera. Non abbiamo più bandiere. Lo rivogliamo senza se e senza ma. Con una difesa a 3 o con una difesa a 4, poco importa.  Rivogliamo Diego Polenta a Bari. Carattere, grinta, tecnica. Peculiarità latitanti nei vari Contini, Ligi e Camporese. E se consideriamo l’addio di Rossini, allora un tassello in difesa va preso a tutti i cosi. Antonelli, sbrigati!

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Written by Alberto Stasi

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