in , ,

Paginebiancorosse day 54: al peggio non c'è mai fine. Squadra svogliata e senz'anima. Le soluzioni…

90 MINUTI, 0 TIRI IN PORTA, TRE FUORI DALLO SPECCHIO, NIENTE POSSESSO PALLA A FAVORE, NESSUNA IDEA.
Questo il “drammatico” riassunto del nostro Bari-Vicenza. Veneti chiaramente scesi in campo con l’intento di portare a casa punti preziosi in cascina (lo 0-0 li avrebbe accontentati). Noi, vedendo il match, non sappiamo nemmeno cosa siamo scesi a fare in campo. Svogliati, spaesati e, a tratti, irritanti con quei lanci lunghi nel vuoto. Il punto più basso della gestione Nicola ci ha regalato l’ennesimo pomeriggio da incubo e la consapevolezza di doverci tirare fuori, il più presto possibile, dalle sabbie mobili di una Serie B sempre più di difficile lettura.
“Al peggio non c’è mai fine”. Sembra d’esser tornati indietro col tempo a tre mesi fa, a quel Crotone-Bari 3-0, che sancì l’esonero di Devis Mangia. Prestazioni accomunate dai medesimi fattori: 0 tiri in porta e una “squadra” (che squadra non è) incapace di reagire, priva di mordente. Quel mordente che sta premiando la tanto bistrattata favola Carpi e che in Serie B è condizione propedeutica al successo.
Ciò che stupisce maggiormente di ieri è la mancanza di equilibrio, di un mancato senso logico e quello stucchevole palleggio, senza voglia di tornare in partita dopo lo svantaggio, senza  la “garra”, senza cattiveria, quasi come se non si vedesse l’ora di andare sotto la doccia e dimenticare tutto in fretta. Un atteggiamento inspiegabile e che occorrerà invertire già a partire da sabato prossimo. La Bari, ad oggi, è doveroso ammetterlo, non è una ancora una squadra. E le colpe sono da attribuire in egual misura tra tecnici, presidenza e squadra.
Dove cominciano le responsabilità di Davide Nicola? Il suo 3-5-2 o 3-4-3 non convince ancora. Nemmeno nel 4-0 contro il Frosinone è riuscito a convincermi. Tanti solisti, poca amalgama. Questa squadra ha giocato per 4 anni con un determinato schema tattico, il 4-3-3. Perchè sia Mangia, che Nicola hanno stravolto questa identità di gioco? Incapacità di analizzare o netta incapacità di proporre qualcosa che vada al di là del proprio credo tattico?. Mangia, quanto meno, si è dovuto ricredere ed ha provato a ripercorrere le orme dei suoi predecessori sulla panchina biancorossa, Torrente e Alberti-Zavettieri. Nicola cosa sta aspettando? Oppure, se consapevole dell’impossibilità di proseguire con il 3-5-2, perchè non decide di alzare bandiera bianca ed ammettere di averci capito ben poco? Fatico anche a comprendere il senso delle dichiarazioni post Vicenza. Come può ritenersi soddisfatto della prestazione difensiva di ieri? Giusto per rendere l’idea, credo che i 5 gol subiti a Livorno pesino meno della “non prestazione di ieri”. Perchè non ammetterlo, caro Nicola?.
Inevitabile rivolgere un pensiero al nostro presidente Paparesta. Cassano sì, Cassano forse, Cassano no. Ma quel milione di ingaggio offertogli, perchè non metterlo a disposizione per una razionale ed oculata campagna di rafforzamento a gennaio? Questa squadra è priva di inventiva, di anima, di tutto. Una squadra svuotata da non so nemmeno io cosa. Una squadra che, se non comprende la gravità della situazione, rischia di regalarci nuove delusioni, degne di tempi ben peggiori. E la società dov’è?. Lasciamo stare Cassano, lasciamo stare il marketing e concentriamoci sulla squadra. A questo collettivo manca tremendamente chi possa traghettarli e chi li possa strigliare a dovere per scuoterli e riportarli sulla terra.
Animo, Bari!

What do you think?

Written by Alberto Stasi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Copenhagen spari a convegno su Islam e libertà di parola

Terrorismo, 007: "Italia mai così esposta"