La Bari rialza la cresta dopo i due k.o. consecutivi contro Livorno e Vicenza. Al “San Nicola” battiamo, meritatamente, il Lanciano per 2-0 con le reti dei ritrovati Christian Galano e Massimo Donati. Con questi tre punti accorciamo proprio dall’ottavo posto (ultima casella playoff) occupato dagli abruzzesi, portandoci a solo quattro lunghezze di distanza.
Il 4-3-3, modulo congeniale alla Bari di oggi, ha dato risposte positive. Ma ciò che ha colpito maggiormente e, finalmente è cambiato, è l’atteggiamento. Squadra corta, aggressiva ed affamata. Nulla di trascendentale, sia chiaro, ma l’esibizione di sabato ha convinto tutti, addetti ai lavori e non, e può essere un buon viatico per i futuri impegni.
Risposte incoraggianti arrivano da una difesa che, con l’esperienza e la sicurezza di Rinaudo e Contini , ha mostrato un’insolita e ancor sconosciuta (quest’anno) solidità, rischiando, a conti fatti, in nessuna circostanza. Da evidenziare, il ritorno su discreti livelli di Massimo Donati, andato anche a segno, mentre la sorpresa di questa giornata è senza dubbio Kingsley Boateng. Una scheggia impazzita nell’attacco biancorosso, il Boa ha mostrato ottime doti nell’uno contro uno ed un’insospettabile abilità nel mettere in costante difficoltà gli esterni difensivi ospiti. La conferma di Sabelli ed il ritorno di Calderoni sulle corsie esterne di difesa garantiscono maggior equilibrio in fase di non possesso e a giovarne è anche la manovra d’attacco. Gli esterni d’attacco, infatti, possono godere di più libertà ed essere sgravati da compiti di copertura, non propriamente nelle loro corde.
Certo, è solo la prima apparizione con la nuova, “vecchia”, veste del 4-3-3. Ma se questo è l’inizio e questi i risultati, è giusto perseverare su questa strada.
Tuttavia, una rondine non fa primavera e credere di aver già messo alle spalle tutte le nostre lacune sarebbe deleterio per tutti, ambiente compreso. Anzitutto, bisogna trovare continuità di gioco e risultati. E’ bene non scordarsi chi siamo e da dove veniamo. Siamo dodicesimi, a metà classifica, ad un passo dai playoff e dai playout. Siamo in mezzo al mare ed è bene prendere la rotta giusta con il capitano Davide Nicola che ha il compito oneroso di trovare la quadra e condurre la propria nave alla meta. Il mister ha il dovere di credere nella strada del 4-3-3, perchè con esso sono arrivati prestazioni e risultati. Bisogna trovare la collocazione giusta per chi, come Nicola Bellomo, deve essere un valore aggiunto per la nostra rosa e determinante in un campionato, come la Serie B. Necessitiamo anche di una prima punta che non giochi solo spalle alla porta. Ebagua è un signor centravanti, ma tenerlo a trenta metri dalla porta avversaria significa perdere molto, troppo, in termini di pericolosità offensiva. Basti ripensare a quanto accaduto con Joao Silva l’anno scorso. Al portoghese, nella prima parte di stagione, venne accollata la responsabilità di tenere su il reparto, rendendolo sterile/nullo in fase di finalizzazione. Nella seconda parte di stagione, avanzando il suo raggio d’azione, il Bari cambiò volto ed arrivarono anche le sue pesanti realizzazioni.
Il gallo ha sì rialzato la cresta, ma ora deve riabbassarla. Lavoro, dedizione e umiltà sono gli ingredienti necessari per una ricetta dal sapore di risAlita.
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