Si è tenuta a Trigoria la conferenza stampa di presentazione del neo acquisto giallorosso Bryan Cristante. Insieme a lui anche il DS Monchi. Queste le parole del calciatore classe ’95: “Cosa ho pensato della Roma affrontandola come avversaria? La Roma mi ha fatto una grande impressione, Di Francesco ha fatto un gran lavoro, si è visto sia in Champions che in campionato. Cosa mi ha chiesto il mister? Siamo ancora agli inizi, ci stiamo attivando, ci ha dato l’input per quello che vuole, soprattutto la pressione alta, noi siamo a sua disposizione. Se essendo andato in doppia cifra lo scorso anno dovrò avere la missione di fare più gol e inserimento nel corso della nuova stagione? Io voglio fare il meglio possibile, il gol aiutano, anche segnare dunque mi permetterà di aiutare la squadra”.
“Cosa è cambiato nel corso della mia carriera passando all’Atalanta? Direi che è stata una crescita normale di un giovane, ho lavorato 4 anni e sono arrivato nel momento giusto all’Atalanta, tutto il percorso che ho fatto mi è stato d’aiuto, sicuramente anche il mister. Non ho mai badato troppo alle notizie uscite, appena è arrivato l’Offerta della Roma non ho esitato: è il club giusto per la mia crescita, c’è un grande progetto anche per la squadra e questo è il posto giusto per me. Se essere l’acquisto più caro della Roma a centrocampo mi incentiva? I tempi sono cambiati, i prezzi sono più alti in generale, io la vivo bene, posso crescere ancora tanto e voglio dimostrarlo”.
“Se i centrocampisti di Gasperini hanno qualcosa in più in particolare? Il mister è un grande allenatore, dà una grossa mano a crescere, il gioco che ha agevola ma non c’è una soluzione magica. Basta continuare a lavorare e migliorarsi. Se ho paura del cambio di sistema di gioco? No sono tranquillo, lavorando nel modo giusto non avrò problemi, abbiamo un ottimo allenatore e si è visto, con la voglia e il lavoro si può far bene. Se il numero di maglia scelto mi fa sentire responsabilità anche verso i tifosi? Nei confronti dei tifosi c’è in qualsiasi caso, chiunque arriva ha sempre molto da dimostrare, a livello di peso però non lo sento. Non sono qui per fare la guerra a chi c’è stato, penso al presente, a lavorare e fare bene”.
“Cosa non ha funzionato dell’esperienza portoghese? Ero un giovane 18enne che arrivava in un top club, non sono andato lì per divenire titolare inamovibile, volevo fare un percorso di crescita. Poi ho sentito più forte il desideri di giocare. Se posso ritrovare con qualche nuovo compagno di squadra la sintonia che avevo con Gomez, per esempio con qualcuno come Pastore? Ci sono tanti grandi campioni qui alla Roma , non sarà difficile trovare chi ti mette la palla giusta, ci sono tanti elementi fortissimi”.
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