Alle 12.45 ora locale (9:45 in Italia) un boato ha scosso lo scorrere di, quella che sembrava, una normale mattina della città di Volgograd.
Un ordigno innescato da una donna-kamikaze ha causato l’esplosione nella zona dei metal detector posti all’entrata della principale stazione ferroviaria di Volgograd, nel sud della Russia al confine con il Caucaso. Almeno 17 le persone che hanno perso la vita e oltre 40 i feriti, hanno comunicato all’agenzia Itar-tass fonti del ministero regionale dell’Interno.
Soltanto due mesi fa un altro attentato aveva scosso Volgograd, un kamikaze aveva ucciso sei persone provocando un’esplosione in un autobus pieno di studenti.
Crescono i timori per le Olimpiadi invernali 2014 di Sochi da cui Volgograd, città di circa un milione di abitanti sita in una zona politicamente instabile nelle vicinanze del Caucaso russo, dista 600 chilometri circa. La matrice del separatismo islamico potrebbe essere legata all’attentato della stazione ferroviaria. Tra appena sei settimane si darà il via ai giochi invernali. Il leader dell’insurrezione islamica Doku Umarov, in un video diffuso nel luglio scorso, ha esortato i suoi seguaci a far uso della “massima forza” per impedire che il presidente Vladimir Putin possa “giovarsi della ribalta offerta dalle Olimpiadi”.
GIPHY App Key not set. Please check settings