Eusebio Di Francesco, alla vigilia di Cagliari-Roma, ha preso parte alla consueta conferenza stampa pre-gara. Queste le parole del tecnico giallorosso: “Emotivamente e mentalmente quella con il Liverpool è stata impegnativa come ha reagito la squadra? Sinceramente è stata una partita impegnativa sotto tutti i punti di vista. Le valutazioni le farò tra oggi e domani per quelli che sono i giocatori disponibili, Strootman non sarà di sicuro disponibile così come Perotti, Karsdorp e Defrel”.
“Cagliari-Roma, quali sono i problemi di dover affrontare questa squadra? Il grande desiderio del Cagliari di fare risultato, quello è sempre un campo ostico, lo è stato negli anni, sarà difficile sia a livello fisico che mentale, ci aspettiamo una vera battaglia e noi dobbiamo essere pronti ad affrontarla con le nostre armi. Loro sono in ritiro da diversi giorni per prepararsi e noi dovremo cercare di vincerla utilizzando come sempre il gioco. Ci saranno anche molti contrasti, sarà una sfida molto difficile”.
“Se il fatto che la società voglia tenermi ben stretto è un punto di forza? Le esternazioni della società sono in linea con il percorso fatto. È l’aspetto più positivo. Tutti quanti vogliamo crescere, mentalmente. Le parole bene o male sono un po’ un opia e incolla. Tutti quanti vogliamo crescere e fare un percorso costruttivo all’interno di questo ambiente, ne sono veramente felice. Al momento opportuno si parlerà di contratto, io voglio proseguire questo percorso e sono sereno, però, c’è un però, vanno raggiunti determinati obiettivi e quello da raggiungere è tornare in Champions”:
“Se concordo con De Rossi nel non dover smantellare questa squadra? In generale è normale dare continuità a un percorso dopo una stagione del genere. Io non conosco i desideri dei singoli calciatori. Alla base anche di questo è fondamentale lo stesso obiettivo del quale ho appena parlato. Se c’è una nuova consapevolezza di dover competere ai massimi livelli e quali personalità sono emerse in questo percorso? Io credo che più che personalità sia emerso un grande senso di appartenenza. Ci è mancato ancora qualcosina per credere nella qualificazione ma è stato bellissimo vedere la determinazione della gente, è stato emozionante vedere l’unità e il desiderio di tutti nel voler raggiungere un determinato obiettivo. L’ambiente interno deve avere senso di appartenenza a questo club”.
“Corsa Champions con Lazio e Inter, quali sono le percentuali di possibilità di conquista dell’obiettivo per le rispettive squadre? Per me oggi come oggi dobbiamo ragionare sul discorso dei sei punti e in questo momento di tre, che sono quelli di Cagliari, match al quale arriviamo provati in un momento delicato. Voglio una squadra che abbia nelle gambe e nella testa la forza di combattere contro una squadra che sta lottando per salvarsi. Le percentuali degli altri mi interessano in maniera relativa, a me interessa che siamo i primi ad arrivare in Champions League, poi chi arriva quarta non mi importa”.
“Condizioni El Shaarawy e se tatticamente possono coesistere Gonalons e De Rossi? Per me sì possono coesistere, dipende cosa vuoi dai tuoi giocatori e che tipologia di partita vuoi fare e anche da come vuoi attaccare o difendere. Gonalons può fare anche la mezzala, a differenza di De Rossi. Adesso ho tanti giocatori stanchi, può essere una soluzione valida. Stephan è uno di quei giocatori che dovrò valutare tra oggi e domani visto che ha speso tanto. Ha fatto bene sia dal punto di vista tecnico che fisico“.
“Qual è l’aspetto tattico, mentale, organizzativo in cui ho visto migliorare la squadra e cosa c’è ancora da migliorare? Quello che mi è piaciuto è la capacità di saper lavorare con gli stessi principi pur cambiando sistema di gioco. Sia in Europa che in campionato ho notato tante cose, che non sto qui a dirvi, potremo però avere tanti vantaggi in futuro. Potremmo giocare a 3 o a 4, dipenderà anche dalle avversarie. Ci sono tanti spunti interessanti che ci ha dato questo campionato, che ha fatto crescere questa squadra. Quello che mi piace adesso è il desiderio della squadra di andare sempre a fare la partita e non essere passivi e io voglio una squadra così, che non sta lì ad aspettare ma che agisce e va a fare ogni partita”.
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