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Il mio Bari-Pro Vercelli: game, set, match. Ma quanta fatica dietro!

6 reti per cancellare l’orrore di una settimana fa. 6 reti per ripartire. 6 reti che possono trarre in inganno. I biancorossi dilagano solo nel finale in una partita giocata a viso aperto da entrambe le formazioni e che ha mostrato tanto in termini di produzione offensiva, quanto in disattenzioni delle retroguardie. Accantonando per un momento la prestazione, i tre punti conquistati oggi sono fondamentali per non perdere terreno in zona playoff e ridare entusiasmo ad un ambiente che, ora più che mai, ha bisogno di certezze.
Prestazione nel complesso discreta. Sbagliare approccio alla gara è ormai nel dna di questa squadra. Primi dieci minuti senza mordente, senza portare pressione sui portatori di palla avversari e con più di una disattenzione difensiva a coronare un avvio da dimenticare. Il gol di Defendi poi sblocca l’impasse iniziale e scioglie le tensioni accomulate nell’ultima settimana. Dalla cintola in su è un gran bel vedere: i puntuali inserimenti delle mezz’ali e l’estro di Rosina e Sansone, unite al consueto lavoro “sporco” di Maniero tracciano il sentiero del successo nel ventoso pomeriggio del San Nicola. A fare da contraltare ad un attacco da stropicciarsi gli occhi, da registrare una difesa che, nonostante non sia periodo, è in versione regali natalizi. Una retroguardia versione XXL con Rada in imbarazzante ritardo sui tagli dei due attaccanti piemontesi e i terzini Donkor-Gemiti incapaci di mettere in atto una diagonale, degna di esser chiamata tale. L’impressione predominante, tenendo in considerazione i 90 minuti di gara, è che i piemontesi potessero affondare il colpo in ogni proiezione offensiva. Un’impressione, fortunatamente, cancellata da un paio di miracoli compiuti dal sempre più convincente Micai.
Parlando di singoli. Benissimo Micai, sempre sicuro in uscita e sempre pronto tra i pali. Buona prova per il rientrante Romizi, autore di una gara concreta. In mezzo al campo regala personalità e sicurezza nella gestione della palla ed è sempre presente in fase d’interdizione, non tirando mai indietro la gamba su chiunque gli si presentasse dalle proprie parti. Fondamentali Defendi e Dezi: con i loro frequenti inserimenti hanno creato superiorità numerica nella retroguardia ospite, mandando in tilt i tre di difesa ospiti. Ottimo anche l’apporto di Maniero, bravo nel sacrificarsi spalle alla porta e nel farsi trovare al posto giusto e nel momento giusto in occasione del 2-0. Finalmente su ottimi livelli sia Rosina che Sansone. Il primo, pungolato dalle critiche piovute in settimana, ha dimostrato il perchè possa fare la differenza in B, mettendo in scena un ampio repertorio tecnico, concretizzatosi in due gran bei gol. Sansone, al di là della prodezza su punizione, pecca in continuità nell’arco dei 90 minuti, ma inscena fiammate che, alla fine dei conti, portano in dote enorme pericolosità alla manovra offensiva. Nota stonata della giornata viene dalla difesa: il meno peggio è Tonucci, il peggiore è Rada. Il rumeno è andato più volte in apnea al cospetto dei due centravanti ospiti, offrendo spazi invitanti alle sue spalle e concedendo più di un passaggio a vuoto, che potevano costare molto caro. Donkor alterna cose buone ad altre meno. Peccato che, a conti fatti, pesino più quelle meno buone. Sono ormai troppe le amnesie: diagonali con ritardo, falli ingenui in area di rigore e passaggi elementari errati, sui cui sviluppi arrivano costanti pericoli per la nostra retroguardia.
Importante aver portato a casa la vittoria. Importantissimo aver ritrovato un gioco piacevole. Ma a Novara andiamoci con l’umiltà e la consapevolezza di chi, se non dovesse raccogliere punti, è come se oggi non avesse fatto nulla. Testa bassa e pedalare.
 

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Written by Alberto Stasi

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