in

Il pallone italiano rotola verso il Nord

L’inizio del campionato è ancora lontano, eppure per le squadre è quasi giunto il momento di radunarsi e cominciare la preparazione estiva in vista dei numerosi impegni calcistici che le vedranno protagoniste nella stagione 2013/2014. Inizierà il Parma il 7 luglio, poi via via tutte le altre fino al Livorno, ultima squadra a ritrovarsi il 15 del mese. Una promozione quella dei toscani, unita a quelle di Verona e Sassuolo, che ha completato l’elenco delle partecipanti alla Serie A e che ci permette di fare un’analisi della stagione che sta per partire non solo dal punto di vista tecnico. Infatti quello che partirà il 25 agosto sarà un torneo particolare dal punto di vista “geografico”: su 20 squadre che si contenderanno scudetto, piazzamenti in coppe e salvezza solamente 3 team rappresenteranno il Sud, mentre le restanti 17 saranno tutte appartenenti alla fascia Centro-Nord. Anche il calcio rispecchia la crisi della nazione: vedere i giovani del meridione che abbandonano le proprie terre a causa della mancanza di lavoro ed emigrano al nord alla ricerca di maggiori opportunità e fortuna è una situazione che si verifica regolarmente ormai.
E il mondo del pallone non sembra vivere questa tendenza in maniera differente. Negli ultimi 5 anni le rappresentanti della parte bassa del Paese si sono dimezzate, passando dalle 6 della stagione 2008/2009 alle 3 sole presenze della prossima (Napoli, Catania e Cagliari).
Un bel cambiamento ripensando agli anni ’80 e ’90 dove Avellino, Bari, Lecce, Foggia, Salernitana e altri club erano protagonisti e non solo comparse in una Serie A molto più livellata dal punto di vista territoriale.
Fare calcio di alto livello da Roma in giù sta diventando complicato, quasi impossibile: il Palermo è l’emblema di questa situazione. Retrocesso nell’ultimo torneo dopo aver per anni disputato ottime stagioni, è stato vittima di una gestione sbagliata da parte della proprietà, che non è stata capace di spendere in maniera corretta i soldi  ricavati delle cessioni delle annate precedenti (Pastore su tutti, ceduto per 43 milioni di euro al PSG).
Si prospetta una crisi evidente del calcio “made in sud”, con il solo Napoli capace di poter ambire a una lunga permanenza nella massima serie, grazie ad un progetto serio ed investimenti mirati, mentre per le altre il copione sarà sempre lo stesso: ottenere la salvezza, il prima possibile.

What do you think?

Written by Marco De Rinaldis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

"Pretendiamo scuse pubbliche dall'Europa"

"Grossa Grisi". Parola di Quelo? No…dell'agenzia mediocre!