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Nostalgia di Milano, non sempre è un affare….

“Siam venuti fin qua, siam venuti fin qua…per vedere segnare Kakà!!!”, questo era il coro che dal 2003 all’estate 2009 i tifosi del Milan dedicavano al loro idolo, il brasiliano acquistato per soli 8,5 milioni di euro dal San Paolo e che nelle sue stagioni in rossonero ha sempre mostrato lampi di classe e fantasia. Ha vinto tutto quello che c’era da vincere (scudetto, coppa campioni, persino il pallone d’oro del 2007 davanti a C.Ronaldo e Messi, non proprio gli ultimi arrivati), e capì che era meglio cambiare aria già a gennaio 2009, quando un’offerta del Manchester City venne presa in seria considerazione, ma l’affetto dimostrato dai tifosi lo spinse a restare a Milano. Fino a giugno, perché se il Real Madrid ti chiama, tu devi rispondere presente, per forza. Viene ceduto al club spagnolo per 67 milioni di euro, e da lì inizia la sua discesa: infortuni, cattivo feeling con gli allenatori le cause principali del suo lento e inesorabile declino, ed ogni estate successiva al suo trasferimento la folle idea di tornare al Milan, dove gli volevano bene, tutti. Ma l’operazione aveva costi troppo elevati per le casse della società di via Turati, e nulla da fare, fino a questa sessione di calciomercato, quando Galliani con un viaggio a Madrid è riuscito nell’impresa di riportar a casa Kakà a condizioni decisamente vantaggiose.
Il brasiliano però non è l’unico nel corso degli anni ad aver avuto nostalgia di Milano, altri grandi campioni prima di lui hanno effettuato lo stesso percorso: prima in rossonero, poi via, poi di nuovo a casa.
Gullit fu uno dei primi, acquistato dal PSV nel 1987 restò in rossonero fino al 1993 quando decise di andare alla Sampdoria: scelta infelice, e ritorno nel capoluogo lombardo la stagione successiva, senza grandi acuti ( nei primi anni della sua esperienza 117 partite e 35 gol, al ritorno nel 1994 solo 8 match e 3 reti). Poi fu il turno di Donadoni, Simone, Leonardo e Shevchenko:  grandi campioni che hanno scritto pagine importanti nella storia del club, che dopo essere andati in cerca di nuove emozioni venivano accolti nuovamente a braccia aperte. Peccato che una volta tornati non abbiano più reso come avevano dimostrato di saper fare. Ora tocca a Kakà e a… Matri!!! Perché anche l’attaccante ex Juventus ha un passato in rossonero, precisamente nel settore giovanile, e la sua esperienza nel grande calcio cominciò in un Piacenza – Milan del maggio 2003, quando restò in campo per 71 minuti prima di essere sostituito per la prima volta con la maglia rossonera…e fu anche l’ultima!!!

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Written by Marco De Rinaldis

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