Sarà l’ex monastero di Santa Chiara di Catania a ospitare la sede operativa di Frontex.
I locali, che ospitavano l’Anagrafe cittadina, nella zona del Castello Ursino, sono stati restaurati dal Comune che ne ha concesso l’uso. L’ex convento delle Clarisse, di epoca settecentesca, è stato ricostruito dopo il bombardamento del 1943, ed ospita anche i locali in cui si celebrano i matrimoni comunali. Nei giorni scorsi rappresentanti di Frontex e del Ministero dell’Interno hanno effettuato un sopralluogo nel monastero e hanno giudicato la struttura idonea agli scopi dell’Agenzia di frontiera europea. I lavori saranno completati rapidamente, in pochi mesi.
Frontex potrà coordinare l’operazione Triton lavorando in stretto contatto con gli ufficiali di collegamento di Europol, Eurojust e dell’ufficio Ue d’asilo Easo. Appare chiaro che quella di aprire in Sicilia una sede operativa rappresenta una decisione di fondamentale importanza per dare una risposta all’emergenza umanitaria che stiamo vivendo nel Mediterraneo e in Sicilia ma di sicuro non basterà a controllare le vie delle speranza aperte in questi ultimi mesi.
La politica nazionale ed europea deve fare di più e l’Italia deve essere protagonista.
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