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Underwater, il claustrofobico film di Eubank con Kristen Stewart e Vincent Cassel

La pellicola uscirà il 30 gennaio nelle sale cinematografiche italiane

Underwater

Underwater è il nuovo film di William Eubank che uscirà nelle sale cinematografiche italiane il 30 gennaio 2020. Si tratta di una pellicola che richiama il genere dei film anni ’90, pur con la tecnologia e gli effetti speciali odierni. Il messaggio intrinseco poi è di grande attualità poiché la storia rappresenta il viaggio tardivo di redenzione dell’essere umano contro i demoni da lui stesso creati.

Abbiamo preso troppo e ora ce la fanno pagare. Non dovremmo essere qui. Siamo andati troppo in profondità, abbiamo trivellato il fondo dell’oceano.

Emily Haversham/Jessica Henwick. Frase tratta dal film

Questo film è incentrato anche su un tema che viene affrontato da molto tempo, ossia l’arroganza dell’essere umano e l’idea che non si possa semplicemente esplorare ogni parte della natura senza conseguenze. In un certo senso, queste persone stanno scavando troppo a fondo, stanno andando troppo oltre, stanno esplorando luoghi che non dovrebbero essere esplorati. Non si sa mai cosa si potrebbe trovare laggiù.

John Gallagher, Jr./ Liam Smith
Underwater

Altro elemento importante di Underwater è la solidarietà tra persone: “Il lavoro di squadra funziona. Agire individualmente è contro la politica aziendale”. Il sostegno reciproco tra donne, al pari degli uomini sia per mansioni che per capacità e abilità, è altrettanto rilevante. E non solo per lo sviluppo della narrazione.

Il claustrofobico film tratta anche altre numerose tematiche, legate alle elaborazioni dei lutti e ai percorsi di crescita personali e professionali dei membri dell’equipaggio. Nessuno conta meno dell’altro e tutti si aiutano per cercare di sopravvivere, senza individualismi di alcuna sorta.

È un thriller avvincente sulle ripercussioni causate dal fatto di appropriarsi di qualcosa che non ci appartiene: stiamo consumando la nostra Terra. È una storia di sopravvivenza piena d’azione, incentrata su un gruppo di persone che non si conoscono davvero, ma che alla fine sono legate semplicemente dalla loro umanità.

Stewart

Trama Underwater: Un gruppo di scienziati sta lavorando sott’acqua quando viene travolto da un terremoto. I sopravvissuti dovranno i conti con una minaccia inaspettata e fare delle scelte estreme per rimanere vivi. Horror-thriller ad alta tensione interpretato da Kristen Stewart e diretto da William Eubank, giovane regista alla sua prima esperienza con una major ma già piuttosto esperto con le opere di fantascienza.

Nel profondo dell’oceano, qualcosa si è risvegliato.

I membri dell’equipaggio dell’operazione mineraria Kepler sapevano che la loro missione sarebbe stata difficile: trenta giorni confinati negli stretti corridoi e nelle anguste cabine di una trivella sottomarina costruita per sopportare l’incredibile pressione della trivellazione sul fondo dell’oceano. Ma dopo un devastante terremoto, si scatena l’inferno.

Underwater

Gli allarmi suonano mentre fiumi d’acqua esplodono attraverso la struttura in cemento rinforzato con violenza inimmaginabile, distruggendola nel giro di pochi secondi. Grazie alla sua prontezza e al suo ingegno, l’ingegnera elettronica Norah Price riesce a salvarsi e prevenire il disastro imminente, ma a caro prezzo.

La situazione sembra senza speranza per Norah e gli altri pochi sopravvissuti, che non riescono a inviare una richiesta di soccorso. In più, il loro sottomarino di salvataggio è andato distrutto. Norah e i membri rimanenti dell’equipaggio – il capitano Lucien, la studentessa di biologia marina Emily, il direttore delle operazioni Smith, il responsabile dei sistemi Rodrigo e Paul, il buffone del gruppo – non hanno scelta: per avere una speranza di sopravvivenza, dovranno camminare sul fondale marino per raggiungere una trivella distante e abbandonata, la Roebuck, sperando che le sue apparecchiature di comunicazione siano ancora funzionanti, o che ci sia un numero di capsule di salvataggio sufficiente a portarli tutti in salvo.

Ma il loro pericoloso viaggio sottomarino diventa ancora più preoccupante quando i membri dell’equipaggio iniziano a sospettare di non essere soli. Qualcosa li sta inseguendo da vicino, pronta a colpire in qualsiasi momento. Intrappolati in un pericoloso gioco del gatto e del topo contro un misterioso predatore, Norah e gli altri dovranno fare ricorso a tutto il loro coraggio per sperare di raggiungere la superficie.

Underwater

Un inarrestabile thriller da vivere sul grande schermo, UNDERWATER è interpretato da Kristen Stewart, Vincent Cassel, Jessica Henwick, John Gallagher, Jr., Mamoudou Athie e T.J. Miller. Il film è diretto da William Eubank (The Signal) e sceneggiato da Brian Duffield (The Divergent Series: Insurgent) e Adam Cozad (The Legend of Tarzan) a partire da un soggetto scritto da Duffield. Il film è prodotto da Peter Chernin, Jenno Topping e Tonia Davis di Chernin Entertainment. Kevin Halloran è il produttore esecutivo.

UNA MISTERIOSA MINACCIA. UN LUOGO ISOLATO.
LA SOPRAVVIVENZA NON È GARANTITA.

Nel 1979 Alien, la pietra miliare di Ridley Scott, condusse il genere horror nel profondo dello spazio. Nel 1989 James Cameron gettò l’equipaggio di un sottomarino in mezzo al pericolo nel profondo del mare con The Abyss. Attingendo agli elementi migliori di quei film e introducendo personaggi entusiasmanti e creature dall’aspetto completamente nuovo, Underwater offre ai fan dell’horror e della fantascienza un’avventura coinvolgente e viscerale ambientata undici chilometri sotto la superficie dell’oceano e sorretta dalla coraggiosa interpretazione da protagonista dell’acclamata attrice Kristen Stewart.

In Underwater, il tempo a disposizione è poco e le scorte di ossigeno stanno per finire: i personaggi dovranno affrontare ostacoli di tutti i tipi per sopravvivere.

Il fatto che la storia si svolga completamente sott’acqua mi sembra molto interessante dal punto di vista tematico.Questo senso di claustrofobia rispecchia l’evoluzione di Norah, che cambia nel corso di un lasso di tempo estremamente compresso. Ci si affeziona subito a lei e si fa il tifo per il personaggio, sperando che riesca a sopravvivere alle difficoltà per avere una seconda possibilità.

Topping

Stewart interpreta Norah Price, un’abile ingegnera elettronica che diventa la leader di fatto di un gruppo di sopravvissuti dopo un disastro avvenuto sotto la superficie del mare, che li ha costretti a evacuare la trivella sottomarina in cui vivevano. A 8000 km di distanza dalla terraferma, tentano di contattare la superficie per chiamare i soccorsi, ma ben presto si rendono conto che per avere una speranza di sopravvivenza dovranno effettuare un’estenuante marcia sul fondale marino.

Underwater

Lentamente, e con crescente orrore, Norah e il gruppo si rendono conto di stare affrontando anche una minaccia molto diversa: una minaccia biologica, che sopravvive da anni nelle profondità più torbide dell’oceano senza essere mai stata scoperta. Improvvisamente, le possibilità di trovare una via di fuga appaiono sempre più distanti.

I migliori film di genere possiedono sempre un collegamento di qualche tipo con il mondo reale, e fin dall’inizio Underwater è stato concepito come una miscela estremamente ambiziosa tra la fantascienza, il cinema d’azione, l’horror e l’umorismo, che al tempo stesso potrebbe plausibilmente avere luogo in un futuro non troppo distante. Il film ha avuto inizio da un’idea in bilico tra vari generi concepita dallo sceneggiatore Brian Duffield, la cui filmografia comprende il terzo film della saga di Divergent, The Divergent Series: Insurgent (2015).

La sceneggiatura iniziale di Duffield ha subito catturato l’attenzione dell’esperto team di Chernin Entertainment. Hanno notato immediatamente il grande potenziale insito in questa storia, che parla di una spedizione mineraria sottomarina finita male e di ciò che accade quando i protagonisti cercano a tutti i costi di sopravvivere in questo ambiente implacabile.

Un’altra sfida è stata rappresentata dalle mute, ispirate alle varie tute spaziali utilizzate dalla NASA. La squadra di Legacy ha realizzato delle versioni in plastica rigida delle mute utilizzando delle stampanti 3D. Sono stati realizzati calchi dei pezzi individuali delle mute, e i costumi sono stati realizzati utilizzando questi calchi. Vi erano essenzialmente due misure – una per gli uomini, e una versione più piccola per le donne – anche se ogni costume è stato realizzato su misura per adattarsi meglio al fisico di ciascun attore. In totale, sono state realizzate nove mute: una per ciascuno degli attori principali, con delle tute stunt per Stewart e Henwick e una tuta stunt in più per gli interpreti maschili. Le mute, che pesavano tra i 29 e i 45 kg, potevano essere immerse in acqua e appese al soffitto.

Underwater

All’inizio del film Norah viene colta completamente alla sprovvista. Quando la trivella esplode, viene colta letteralmente con le braghe calate, al mattino, mentre si sta lavando i denti. Nei momenti traumatici, le persone tendono a lasciarsi sopraffare dalle emozioni o mostrare lati diversi, mentre Norah è chiusa in se stessa e un po’ distaccata dal punto di vista emotivo. Nel corso del film, scopriamo che si trova nel bel mezzo di un processo piuttosto intenso di elaborazione del lutto, e pensa di non avere più nulla da perdere. Proprio quando potrebbe essere troppo tardi, si accorge che c’è sempre qualcosa da perdere. C’è sempre qualcosa per cui combattere. La vita è preziosa. In quel momento si rimette in piedi e diventa un’eroina.

Stewart

Marshall descrive l’estetica visiva del film con il termine “futuro passato”, mentre la produttrice Tonia Davis aggiunge: “Visivamente, ci sono elementi che ricordano la fantascienza, l’heavy metal e l’anarchia. L’aspetto e l’atmosfera del film dovevano apparire funzionali, vissuti, leggermente punk rock e leggermente futuristici”. Marshall voleva inoltre amplificare il senso di claustrofobia e gli spazi ristretti costruendo set dotati di soffitti molto bassi. “Ho persino aggiunto dell’isolante sui muri per farli apparire ancora più stretti. Gli spazi non dovevano assolutamente apparire grandi e vasti”.

La dinamica sequenza d’apertura di Underwater stabilisce molto velocemente il tono, il ritmo e lo stile del film. Vediamo per la prima volta Norah all’interno dello spogliatoio dell’equipaggio, pochi secondi prima che avvenga il disastro. Le cose sono stranamente silenziose e c’è un senso crescente di pericolo.

Per me lo spogliatoio rappresentava uno spazio molto importante: il film inizia in quel luogo e non capiamo bene dove ci troviamo. Potremmo essere nello spogliatoio di un liceo o di un college, oppure in una sorta di ufficio, e l’idea mi piaceva. Abbiamo giocato con i colori spenti del luogo, aprendo il film con Norah in quell’ambiente.

Marshall
Underwater

Una volta che la struttura della Kepler viene sfondata e invasa dall’acqua, il pubblico si rende subito conto delle gigantesche dimensioni di questa operazione mineraria, che è stata progettata per sembrare in grado di ospitare credibilmente tra le 30 e le 60 persone, con gli alloggi dell’equipaggio, una caffetteria e un centro di comando che funge da sala di controllo.

Marshall ha approfondito tale aspetto: “Abbiamo concepito la sala di controllo come uno spazio estremamente claustrofobico e affollato, pieno di monitor. Credo che ci fossero circa 60 monitor, e il set non era più grande di 4×6 metri. Avevamo dei soffitti incredibilmente bassi e abbiamo aggiunto un light box attorno a cui si riuniscono tutti i personaggi. È in quel momento che vediamo per la prima volta tutti i personaggi nella stessa stanza e li conosciamo”.

I set sono stati inoltre costruiti e dipinti in modo da potersi adattare a riprese dry-for-wet. La tecnica dry-for-wet, che è stata recentemente utilizzata nel fantasy d’epoca diretto da Guillermo del Toro e premiato con l’Oscar® La Forma dell’Acqua – The Shape of Water e nel film drammatico incentrato sugli astronauti Lucy in the Sky, prevede che le scene ambientate sott’acqua vengano girate in teatri di posa all’asciutto piuttosto che in enormi vasche.

Underwater

Durante le riprese, alcuni speciali effetti di luce aiutano a creare l’illusione di una ambientazione completamente acquatica nel teatro di posa, che può essere anche riempito di nebbia per aumentare l’effetto. Gli attori (o le loro controfigure) eseguono i loro movimenti mentre vengono sollevati da cavi o imbragature: in questo modo sembra che stiano galleggiando.

Stiamo girando un film ambientato sul fondale marino, ma non ci troviamo davvero sul fondale marino, dunque utilizziamo moltissime tecnologie per arrivare in quel luogo: queste tecnologie sono sia low-tech che high-tech – effetti visivi, effetti digitali, effetti speciali. Abbiamo utilizzato più o meno tutte le tecnologie che potrebbero venirvi in mente.

Eubank

In fase di post-produzione, vengono utilizzati effetti visivi all’avanguardia per creare onde digitali, bolle e sostanze particellari, così da aumentare l’illusione che le scene stiano avendo luogo sott’acqua. E il tutto risulta freddo, bagnato, asfissiante e cupo.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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