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È successo ancora!! Io vorrei fare queste domande..

Esporre il proprio pensiero è un sacrosanto diritto.
Devastare una città, bruciare auto e negozi di privati cittadini NO!
Dal G8 di Genova, alle manifestazioni contro la TAV, a quelle di Roma.
Oggi è toccato a Milano.
Le scene sono le solite, agenti da una parte e blackblock e centri sociali dall’altra. Lacrimogeni contro sassi e bombe carta.
Strade trasformate in campi di battaglia, vetrine sfasciate e muri imbrattati. Auto e cassonetti date alle fiamme.
In nome di cosa? Cosa hanno ottenuto? A chi pensano di aver fatto danno?
Sono queste le domande che vorrei fare a uno di quei ragazzi incappucciati. Mi piacerebbe sapere cosa pensa davvero. Che musica ascolta, che studi ha fatto.
Un’altra domanda che mi piacerebbe fare (non so a chi perché sono sicuro che ci sarebbe un rimbalzo di responsabilità) è come mai non si riescano a prevedere ed eventualmente a fermare questi personaggi.
Sono almeno 3 giorni che, seguendo i telegiornali, sento di gruppi di blackblock che stanno arrivando in Italia da Francia, Germania e Spagna. Come arrivano nel corteo vestiti di nero, con casco in testa e bastoni in mano? Appaiono dal nulla?
Agli organizzatori della contromanifestazione, quelli di “noExpo2015”, chiederei come mai non riescono ad opporsi a queste situazioni? Perché non isolano questi individui? Forse riuscirebbero ad avere la visibilità che meritano.
Ripeto che manifestare è un sacrosanto diritto. Esprimere il proprio dissenso in maniera civile è giusta. La violenza non è espressione di un diritto.
Ci sono mille modi “giusti”. Alcuni hacker, ad esempio, hanno attaccato il sito impedendo la prenotazione dei biglietti d’ingresso per alcune ore. Mettere uno stand vicino l’ingresso e informare i visitatori del perché si è contrari a Expo, potrebbe essere un’idea.
Chiuso questa mia riflessione esprimendo la mia solidarietà ai cittadini di Milano, che hanno visto violata la propria città, in particolar modo a chi ha subito danni economici.
A.

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Written by AlessPicc

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