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DAY 2: IL RACCONTO DI UNA DOMENICA BESTIALE. ESPUGNIAMO CATANIA E TORNA L'ENTUSIASMO…

yepperBastava poco, veramente poco per riaccendere l’entusiasmo in città. Bastava una prestazione da Bari. Bastava far riprendere a pulsare il cuore di tutti noi. Tre punti, prestazione convincente, entusiasmo ritrovato e… tutti in aereoporto.
Gioire per la vittoria o essere preoccupati per l’estrema sofferenza finale? Non importa. Ciò che conta è aver ritrovato la Bari che lotta, la Bari che suda, la Bari che emoziona. Quella squadra che abbia la bava alla bocca e che non sia mai sazia. Sì, perchè ieri sul 3-1 tutti abbiamo avuto l’impressione di una squadra che puntasse più a cercare il poker, che a difendere il prezioso vantaggio.
“Il Catania è la corazzata di B. Il Catania cerca riscatto e deve vincere. Proviamo almeno a strappare un punto”.  Quanti di noi l’hanno pensato in settimana? Credo un pò tutti (me compreso). Poi arriva il fischio d’inizio di Melchiorri e tutte le preoccupazioni lasciano spazio alla speranza. La speranza che possa essere un Bari frizzante. Che possa essere un Bari diverso rispetto all’inizio di stagione. Che possa essere la domenica della svolta.
“Paura, quale paura?”. Questo il commento di capitan Caputo e compagni. Pronti via e comprendiamo come possa essere  la nostra “domenica bestiale”. Minuto 5: Mister selfie, Daniele Sciaudone, scodella dalla destra un pallone sul quale c’è scritto “spingimi” e Ciccio può solo spingerla dentro. 0-1 ed è già delirio. Ci si attende la veemente reazione dei siciliani, ma Calaiò e soci sbattono contro il muro targato Contini-Ligi. Inerzia del match invertita? Macchè. Continuiamo a lavorare ai fianchi (sugli esterni) i catanesi ed il raddoppio sembra nell’aria. Botta da fuori del solito Caputo, sembra gol. Ma non abbiamo fatto i conti con i riflessi del portiere avversario. Anania allarga il guantone e devia la sfera sulla traversa. Nemmeno il tempo di disperarci ed ecco il “patatrac”. Angolo per noi: “Metti in mezzo sta palla” penso. Ed invece… prendiamo un contropiede, il solito, da dilettanti. E per fermarlo, Sciaudone stende (?) Marchelinho. Rigore Catania. Dal dischetto Rosina (uno specialista): solito mancino e… “fuori?siiiii…ma siamo sicuri sia fuori? E’ gol, è gol”. Il buco nella porta difesa da Donnarumma illude tutti, il replay ci riporta alla realtà.”Ci hanno già riacciufato? Ed ora?”. Beh, ora comincia il bello. Pressione a tutto campo e l’amarezza per l’immeritato pareggio che lascia spazio alla voglia di riportarsi in vantaggio. “Finalmente il nostro Bari”. Stevanovic fa ammattire Monzon, mette in area un cross degno del miglior Cafù, Anania esce a farfalle e De Luca sul secondo palo colpisce ancora. Così come a Lanciano, la zanzara torna a pungere. 1-2, entusiasmo alle stelle  e tutti negli spogliatoi per rifiatare.
Nella ripresa il ruggito del “Massimino” non basta a risvegliare la banda di Sannino. Leto giochicchia, Calaiò si sbatte ma non la vede, Rosina sembra un pesce fuor d’acqua. Del Catania continuano a non aversi notizie. Al contrario, noi riprendiamo a martellare. Romizi serve De Luca. La Zanzara fa 40 metri palla al piede. Si accentra, doppio dribbling a rientrare e con un destro secco infila Anania, li’ dove non ci potrebbe nemmeno arrivare Buffon. 1-3 dopo nemmeno 1 ora di gioco. “Ma non è finita, è lunga ancora” continuo a ripetermi. Passano 5 minuti e Calaiò con una zampata mancina risveglia i padroni di casa ed un inoperoso Donnarumma, chiamato all’intervento super. Il nostro n.1, preso in controtempo, si allunga e tocca il pallone per quel poco che basta ad allungarlo sulla trasversale. Mangia capisce che è il tempo di cambiare e si abbottona con gli ingressi di Camporese e Rossini. Ma non basta. Defendi atterra in area Marcelinho. Altro penalty, altra sofferenza. Ancora Rosina, ancora gol. Ma il Bari di oggi sa soffrire e sa anche far male in contropiede. Numero di Caputo che si libera agilmente sulla destra, palla in mezzo e Stoian (entrato nella ripresa) sfiora l’appuntamento con il poker, che avrebbe archiviato definitivamente la contesa. “Dobbiamo soffrire, è inutile. Siamo destinati a soffrire”. 5 minuti di recupero, la tensione che sale, la brasciola che va di traverso.  Contini è monumentale nel chiudere il diagonale di Rosina, la difesa regge ed il triplice fischio finale ci fa tirare un gran bel sospiro di sollievo. Abbiamo vinto. A Catania. Nonostante due rigori contro. Giganteggiando al “Massimino”.
Il resto è un tourbillon di emozioni. Mister Mangia che abbraccia Giovanni Loseto ed in quell’abbraccio ci identifichiamo noi tutti. Poi arriva l’intervista di Daniele Sciaudone. Parole che tutta la piazza aspettava. Quel “Venite in aereoporto” lo aspettavamo tutti e che sembra riproporre il messaggio di Massimo Decimo Meridio. “Al mio segnale scatenate l’inferno” ed eccoci con sciarpa al collo e la voce rotta dall’emozione in aereoporto. Una piacevole riunione di famiglia, aspettata e voluta da tutti. Emozioni che non ci hanno mai abbandonato e che speriamo possano trascinarci lì, dove Bari e tutti noi meritiamo e vogliamo arrivare…

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Written by Alberto Stasi

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