in

Lasciare l'Italia per andare a Malta: il racconto del mio viaggio

Dal 5 Gennaio ad oggi son passati 18 giorni, quasi 3 settimane. Letteralmente volate. Milano è stata lasciata alle spalle, per tre mesi vivrò e lavorerò a Malta, in questa piccola isola del Mediterraneo, situata a soli 80 km dalla Sicilia. Sembra di stare a casa, ma in realtà è un altro Paese con le proprie usanze, i propri usi e costumi. Conosciuta principalmente come meta turistica, non tutti sanno che nei suoi 316 kmq (piccola, ma molto popolata) si trovano 3 siti dichiarati dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità. Insomma, non solo svago ma anche cultura, dovuta alla posizione strategica che ha visto il passaggio di numerose civiltà.
2014-01-11 17.08.54
Ma parliamo della mia avventura! Come precedentemente detto, ho lasciato l’Italia e Milano alle spalle, ed armato di buona volontà ho deciso di accettare la proposta di Elanguest, una scuola di Inglese presente a Malta da oltre 20 anni che mi permetterà di occuparmi di marketing e comunicazione per il mercato Italiano. Un’ottima opportunità dato che i miei studi in Sc. della Comunicazione nel nostro Paese non hanno portato a risultati soddisfacenti. Almeno per il momento. L’ambientamento è stato rapidissimo ed è stato facile integrarsi con le altre persone (sia nell’ambito lavorativo, sia al di fuori del lavoro). Si è sicuramente aiutati dal fatto di essere ragazzi stranieri all’estero, e la voglia di fare conoscenze e non sentirsi soli aiuta a mettere da parte quel “blocco psicologico” che ogni tanto ci colpisce. Sole, mare, tranquillità: questi 3 fattori mi stanno convincendo che aver lasciato la “caotica” Milano ed il suo inverno freddo e nebbioso sia stata una mossa vincente. Poi ci tornerò, a meno di non trovare un altro lavoro qua: in quel caso sarò veramente combattuto. Perché, senza prenderci troppo in giro: l’Italia è sempre l’Italia, il Paese più bello del Mondo. Ma la voglia di cercare di crearsi un futuro da un’altra parte ha sempre un fascino particolare.
Unico problema, ma che sinceramente mi aspettavo peggiore di quanto in realtà si è rivelato, il cibo: si mangia bene, ci sono i piatti tipici e sono molto buoni. E’ che pasta e pizza no, proprio non si trovano come in Italia. Questo però è l’unico punto negativo che riesco a trovare…

What do you think?

Written by Marco De Rinaldis

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

GIPHY App Key not set. Please check settings

Sformato ai funghi

Storie di vacanze e altre sole