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Ranieri: “Contro il Cagliari si dovrà giocare con intelligenza e attenzione”

Il tecnico giallorosso ribadisce di non pensare al proprio futuro ma solo, ed esclusivamente, all’avversario che di volta in volta deve affrontare la sua squadra

Ranieri conferenza AS Roma

Claudio Ranieri ha parlato in conferenza stampa in vista di Roma-Cagliari, uno dei 3 anticipi della 33a giornata di campionato, in programma sabato alle 18:00. Di seguito le parole dell’allenatore del club capitolino, che ha iniziato la sua carriera da tecnico proprio con la squadra sarda, avventura durata 1988 al 1991 e che lo ha visto risalire più categorie.

Se temo un calo di tensione nella prossima gara dopo 7 punti conquistati e 1 solo gol subito nelle ultime tre? Io credo che bisogna rispettare sempre ogni avversario. I ragazzi stanno lavorando molto intensamente e seriamente proprio per poter concorrere a questo posto benedetto di Champions League dove ci sono diverse squadre in lizza. Sarebbe da sciocchi prendere una partita sottogamba specie contro il Cagliari. È una squadra che non molla mai, che sta facendo un gran finale e ha diversi ottimi giocatori: in Pavoletti trova il punto di riferimento costante su ogni pallone alto, per cui sarà una partita da giocare con molta intelligenza e attenzione.

Un mio giudizio su El Shaarawy? È un ragazzo molto coscienzioso che riesce a fare le due fasi: sia quella di difesa facendo ottime diagonali che quella di offesa e come abbiamo visto è andato in doppia cifra. Sta dando un grosso contribuito alla Roma attuale da quanto è arrivato qui. Se Dzeko gioca meglio senza la punta vicina? È un giocatore che ama partecipare al gioco. Credo che quello che ha fatto vedere a San Siro sia il suo habitat naturale, ovvero venire incontro e fare da punto di riferimento per i giocatori che poi si inseriscono. Può giocare con uno accanto, ma questo accanto deve capire il suo gioco e deve inserirsi al momento giusto.

La condizione fisica e atletica attuale di Pastore e chance di vederlo titolare?Titolare non lo so. Però lo sto vedendo molto bene già dalla scorsa settimana, sta recuperando fortemente e lo vedo molto motivato. Se penso ancora che Schick possa diventare un grande giocatore? Sono convinto sia un grosso campione. C’è chi matura prima, chi dopo, ma lui ha tutti i requisiti per diventare un grande giocatore.

Problema più fisico o tattico al momento per Ünder? Un po’ tutti e due. Quando giochi in quella posizione o tu crei problemi all’avversario o lui li crea a te. Anche lui è rientrato e si sta allenando molto bene e mi aspetto tanto da lui. Se mi sento uno dei candidati alla panchina giallorossa per la prossima stagione? Sì ma io non mi sono mai proposto in vita mia. C’è qualcuno che ha scritto che io mi propongo ma non l’ho mai fatto. Io mi sento l’allenatore della Roma fino alla fine del campionato dopodiché Dio vedrà e provvederà. Mi hanno chiamato in un momento di necessità e io, da tifoso della Roma, ho accettato a scatola chiusa questa parte di stagione. Punto.

Quando perde dal punto di vista dell’equilibrio la squadra con le assenze di Cristante e Zaniolo? Certo quando mancano delle pedine che sono abituate a giocare ci sta qualche contrattempo di fluidità di gioco ed è quello che mi aspetterò sabato. Mi auguro però che chi giocherà al loro posto faccia un surplus di lavoro e tutta la squadra riesca a bilanciare queste due mancanze.Che idea ho di Coric? È un gran buon giocatore, non è facile cambiare Nazione, è la prima volta che esce da casa però ha grandi qualità anche lui. Si deve soltanto adattare al calcio tattico italiano.

Cosa ne penso del parere espresso da Spalletti prima della partita con la Roma e se penso ci sia un unico modo di costruire un’azione e se dipende anche dal portiere che si ha? -Il tecnico dell’Inter ha fatto riferimento ai maggiori club europei che costruiscono l’azione partendo dal portiere e giocando con i piedi, ribadendolo anche nel post partita, aggiungendo: “Non capisco come si faccia a dire che non si deve fare così”; ndr relativo alla domanda posta a Ranieri- Io credo che dipende dalla squadra che si ha, dalla qualità che uno ha, dalle caratteristiche dei propri giocatori. Ognuno è libero di fare il calcio che vuole. Il bello del calcio è proprio questo e cioè che non c’è niente di certo o dogmatico e ognuno è libero di fare il proprio gioco. Il calcio è molto semplice: sono i giocatori e gli allenatori che lo rendono complicato.

Se sono più orientato per la marcatura a zona o a uomo? A me di solito piace la marcatura a uomo, il contatto fisico, però bisogna sempre valutare nella tua squadra quanti sono i giocatori che si perdono l’uomo nella marcatura. Per questo, in alcune squadre, ho fatto la zona. Naturalmente la zona va un pochettino aiutata perché poi quando arrivano gli altri da lontano, in terzo tempo, e tu salti quasi da fermo è logico che chi arriva in terzo tempo salti più di te, per cui bisogna fare una prevenzione a questi giocatori che arrivano in corsa. Come sta Perotti? Si sta allenando anche lui molto bene,ha recuperato, di certo però non ha i 90 minuti nelle gambe.

Cragno e Barella, due nomi accostati alla Roma. Se mi piacerebbe allenarli il prossimo anno? Sono tutti e due fortissimi. Io non penso al prossimo anno, penso alla partita con il Cagliari. Sono due giocatori, due giovani, molto in gamba e che avranno un futuro roseo sicuramente anche in Nazionale.

LIVE: la conferenza stampa di Claudio Ranieri in vista di #RomaCagliari

LIVE: La conferenza stampa di Claudio RanieriLIVE: Ranieri's press conference ahead of Roma v Cagliari

Posted by AS Roma on Thursday, 25 April 2019

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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