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Di Francesco: “Lavorare subito con la rosa a disposizione è un vantaggio. Con Monchi grande sintonia. Spero che i tifosi continueranno a essere il 12° uomo in campo”

Le parole del tecnico giallorosso nel corso del ritiro che si sta svolgendo a Trigoria

Di Francesco ritiro Roma a Trigoria

Eusebio Di Francesco, impegnato a Trigoria nel terzo giorno di ritiro della Roma,è intervenuto ai microfoni di Roma TV: “Col fatto che subìto un piccolo intervento non posso fare partitelle con i miei ragazzi. Lavoro tattico e pallone? Il calcio è in evoluzione ed è giusto far capire ai ragazzi che la cosa più importante è proprio la palla, senza però trascurare la parte fisica, gli allenamenti sono cambiati: prima si vedeva la palla dopo una settimana, ora i i ragazzi si avvicinano subito al pallone”. 

La rosa a disposizione subito e le differenze rispetto alla preparazione dello scorso anno? È un grande vantaggio avere quasi tutti a disposizione, il fatto che ragazzi conoscono i miei metodi rende l’adattamento più facile. A Pinzolo, l’anno scorso, avevo molti giovani e non siamo stati facilitati nella fase di apprendimento, essendo andati subito in America senza aver fatto allenamento. Quest’anno è tutto molto più facile e scorrevole. Il mio rapporto con Monchi? Lavoriamo in simbiosi, è cresciuta anche la sintonia tra di noi. Abbiamo valutato la persona poi siamo passati al giocatore e al resto della qualità. Lo scopo è quello di creare un gruppo che sia disponibile a abbia spirito di sacrificio”.

I fattori fondamentali per la crescita? A me piace molto il senso d’appartenenza, è una cosa che magari si acquisisce con il tempo, chi è qui da più tempo già lo possiede naturalmente.Si deve capire che quando si arriva in grande club come la Roma, o in generale quando si fa questo lavoro, bisogna amare la maglia che si indossa e serve disponibilità da parte di tutti, sia nei momenti positivi che quelli negativi. Noi vogliamo mettere giocatori con qualità tecniche in grado di sacrificarsi, cercando di dare continuità agli allenamenti. Per poter essere competitivi bisogna lavorare nelle due fasi se non proprio nella stessa maniera, quasi”.

Scelta a tavolino realizzare acquisti con grande fisicità? Se guardiamo la semifinale mondiale di ieri, ci accorgiamo che la fisicità è importante. Specie abbinata a cervello e tecnica.Lavorare in una struttura che già conosci è un grande vantaggio, avendo anche tutti a disposizione, hai più tempo per prepararti al meglio. Magari si corre un po’ di meno. Però c’è anche la conoscenza generale di tutte le situazioni. La struttura di Trigoria è cresciuta moltissimo, specie nell’ultimo, peccato però non avere contatto diretto con i tifosi. Faremo un paio di allenamenti al Tre Fontane, proprio per tale motivo, poi abbiamo una lunga tournée che ci servirà per capire e valutare giocatori in partite importanti”.

Cristiano Ronaldo? Sarà un valore aggiunto per il calcio d’italiano e questo può essere solo un bene, quando ci giocheremo contro servirà un pizzico di attenzione in più dato che è un calciatore che riesce a trovare il gol con grandissima facilità. Io aguzzino sul campo? I ragazzi non hanno ancora visto niente i miei (ride, ndr). Stanno lavorando il giusto e lo fanno bene. Magari quando giocavo io si stava più attenti alla quantità oggi cerchiamo più la qualità, poi cerco di trasferire alcuni concetti di squadra aggressiva”.

Qualche variazione dal punto di vista tattico rispetto allo scorso anno? I princìpi devono restare gli stessi, poi se devo spostare di qualche metro dei giocatori è un problema più degli altri che mio ma al momento questi sono discorsi così, per fare una chiacchierata. In base poi alle partite e ai calciatori potrei modificare qualcosina. L’intelligenza sta nel capire i momenti e dare continuità, cambiare tanto non aiuta. Il ruolo di Pastore? Intanto deve allenarsi bene per conquistarsi la maglia da titolare, noi abbiamo bisogno di tutti gli elementi, poi io non sono stupido e già so quale potrebbe essere la squadra titolare. Il Flaco si deve allenare con grande continuità e tutto parte dall’allenamento settimanale, questo lo ha capito e ha dato grande disponibilità, ha approcciato bene. Se poi gioca 5 metri avanti o indietro non cambia: deve mettere bene i palloni come lui sa fare”. 

Le partite si preparano durante la settimana e non due giorni prima. Il ritiro è fondamentale nei primi 15 giorni, quello che mi interessa è portare i giocatori a un determinato livello, ci sarà chi sarà affaticato di più e chi meno, anche in base al fisico, per quello dare giudizi prematuri: io voglio portare tutti allo stesso livello. Se da allenatore dà più soddisfazione lavorare con i giovani o con i calciatori già pronti? Il giovane ha sicuramente più capacità di apprendere velocemente, hanno meno conoscenza alle spalle, avendo lavorato con meno allenatori in tanti necessitano di basi importanti. Se un elemento arriva da un calcio giocato in un certo modo, devi aiutarlo a fargli apprendere la tua idea.I giovani hanno dei pro e dei contro: Ünder ha faticato a inizio stagione e poi è uscito fuori alla grande, lavorando tanto e con dedizione. È riuscito a ritagliarsi uno spazio importante e oggi può essere considerato determinante”.

Se mi do un tempo mentale entro il quale un giovane giocatore straniero deve adattarsi? Specialmente coi giovani bisogna avere più pazienza ma in questo mondo siamo molto frettolosi, vogliamo subito che un calciatore diventi importante, questo però riesce meglio con qualcuno e con qualcun altro meno. I tempi di maturazioni vanno aspettati, la capacità sta nell’aiutarli nel loro percorso di crescita, è importante che capiscano che molti giudizi che arrivano, anche dall’esterno, lasciano il tempo che trovano. Cosa mi sento di dire ai tifosi giallorossi? Mi auguro siano ancora il dodicesimo uomo in campo, non solo in occasione delle partite più importanti, lo scorso anno ci hanno sempre sostenuto. Abbiamo bisogno del loro supporto ma sta sempre a noi con il nostro atteggiamento, il nostro modo di fare e il desiderio di vincere di portarli allo stadio e trascinarli”.

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Written by Veronica Sgaramella

Nata a Roma nel Luglio 1990, laureata in Scienze Politiche, Sociologia e Comunicazione presso La Sapienza. Coordinatrice, redattrice e inviata di Yepper Magazine, precedentemente redattrice per Vocegiallorossa, poi collaboratrice e speaker @ 1927 On Air - la storia continua, in onda su Centro Suono Sport. Opinionista periodica sportiva a Gold TV. Ora co-conduttrice di Frequenze Giallorosse (ReteneTVision). SocialMente attiva, amo leggere, viaggiare e immortalare attimi.

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