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Se la stupidità non va in vacanza….

Lo sappiamo, il calcio è lo sport più popolare al mondo, milioni e milioni di tifosi, stadi gremiti. Società che in questi ultimi anni tendono sempre più a rendere multietniche le proprie squadre, ingaggiando molto spesso giocatori di colore. Ma questa cosa evidentemente non è vista di buon occhio da alcune persone che mettono in secondo piano il tifo per il proprio team, preferendo l’insulto verso chi viene considerato diverso, giudicato in tal modo solo per il colore della pelle.

Ieri martedì 23 luglio si è avuto l’ennesimo caso di stupidità umana, quando durante l’ultima partita del triangolare disputato a Reggio Emilia tra Sassuolo e Milan (l’altra squadra era la Juventus) il giocatore dei rossoneri Constant, dopo aver udito alcuni cori razzisti nei suoi confronti, ha scagliato la palla in tribuna ed ha abbandonato il terreno di gioco. Non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima fin quando non saranno presi provvedimenti seri a riguardo, punendo severamente chi si rende protagonista di tali gesti. Molti casi son lasciati passare senza dare troppo risalto alla notizia, quelli che succedono nelle categorie minori per esempio, altri invece balzano subito alle cronache, come l’episodio che ha visto coinvolto Boateng durante l’amichevole tra Milan e Pro Patria a Busto Arsizio (VA): in quell’occasione tutta la squadra abbandonò il campo come gesto di solidarietà nei confronti del suo giocatore, bersagliato da inizio partita con ululati e buu razzisti. E come non citare quello avvenuto nei confronti di Zoro durante la sfida di campionato Messina – Inter del 2005, con l’atleta pronto ad abbandonare la partita, convinto a non uscire dai giocatori di colore avversari. Per non parlare di Omolade, giovane calciatore del Treviso impegnato nella trasferta di Terni: al momento del suo ingresso in campo addirittura i suoi tifosi, che dovrebbero stare vicino alla squadra, abbandonarono gli spalti. La settimana dopo tutta la squadra veneta si colorò di nero il viso, ribellandosi in questa maniera ai propri ultrà.

Tra calcio scommesse, gare truccate e altri problemi che fanno parte del mondo del pallone italiano, di quello del razzismo avremmo fatto molto volentieri a meno in questa calda estate.

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Written by Marco De Rinaldis

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